Storie di ordinaria evasione. Sempre le solite storie già sentite.
Ma tutti continuano a negare l'evidenza. Dopo l'inchiesta delle Iene segnalata in un post di febbraio (guarda) anche la Corte dei conti pubblica i risultati dei controlli effettuati da Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate contro l'evasione fiscale.
In applicazione alla normativa fiscale che prevede la chiusura dell'esercizio commerciale per i proprietari colti per due volte in "flagranza" di evasione fiscale (quando, cioè, non emettono lo scontrino fiscale che certifica l'acquisto di un bene all'interno del negozio e quindi il guadagno del commerciante) , nel solo 2007 sono stati 1.214 i negozi chiusi. Quasi la metà è al Nord, 593. A fronte di 317 al Centro e 304 al Sud.
Non vale la giustificazione che "a nord i negozi sono di più". In una realtà senza molte fabbriche o dipendenti in uffici con l'aria condizionata a palla, aprire un esercizio commerciale e diventare piccolo imprenditore è l'unica soluzione per uscire dal tunnel nel mezzogiorno. I negozi brulicano e animano il giro dei soldi nelle grandi, medie e piccole ma sempre popolose cittadine del sud Italia.
"In tutto - spiega la magistratura contabile - le contestazioni per la mancata emissione sono state (a partire dal novembre 2006) 130.472, e di queste 19.070 delle Entrate e 111.402 della Gdf. Di queste 91.603 sono diventate veri e propri atti di contestazione".
Merito anche di un incremento dei controlli tra 2006 e 2007 pari al 27% dei controlli (oltre quota 940.000). Che si è tradotto in un incremento del +78% dei risultati complessivi in materia di basi imponibili ai fini delle imposte sui redditi e in un +35% delle entrate int ermini di Iva. "Complessivamente i rilievi formulati in materia di imposte sui redditi per circa 30 miliardi di euro e l’Iva dovuta e/o non versata per 5,3 miliardi di euro sono in assoluto i più alti degli ultimi decenni".
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