"Il turismo è una cosa seria". Con queste parole ha esordito il suo discorso Salvatore Ronghi, vicepresidente del Consiglio Regionale della Campania e capogruppo di Alleanza Nazionale, rivolgendo aspre critiche alla politica mediatica che sta conducendo l'assessore al Turismo Claudio Velardi. L'accusa è di limitarsi esclusivamente alla superficialità del messaggio pubblicitario senza badare ai veri contenuti della crisi che sta attraversando l'intero settore del turismo campano. Lo raccontano i dati del servizio "Quanto costa la monnezza" pubblicato il 13 giugno sul settimanale Il Venerdì di Repubblica. La firma è di Angelo Carotenuto e le cifre parlano di danni agli esercizi pubblico pari a un calo del 40% (rispetto allo stesso periodo del 2007) per negozi, bar e ristoranti. L'Hotel Vesuvio, sul lungomare di fronte al Castel dell'Ovo, ha chiuso lo storico ristorante. Proliferano i pacchetti low cost e le iniziative per fidelizzare l'utenza regalando notti gratuite e promozioni speciali. Ma stanno anche per aprire sei nuovi hotels di diversa categoria e sono 15 le richieste di nuovi bend & breakfast. L'affresco è controverso.
"Negli anni ottanta l'Italia era prima nel settore turistico - spiega l'articolo - ora siamo ventottesimi per competititvità. Non soffriranno Sorrento, Amalfi, Positano. Ma Napoli è un simbolo. E se crollano i simboli è la fine".
La regione ha stanziato venti milioni per rispondere allo stato di crisi e le condizioni strutturali del ciclo di rifiuti migliorano, anche se lentamente. ""Il punto - secondo Velardi - è che lo spirito della città è crollato sotto lo schiaffo internazionale".
Napoli è una città dalle mille vite e dalle inimmaginabili risorse, e dietro l'angolo è di sicuro nascosta la soluzione per superare con successo l'ennesima onta che ci siamo autoprocurati, accondiscendendo alla criminalità accondiscendente delle inquinanti imprese di tutto il mondo (notizia di ieri: sembrerebbe che il porto di Salerno fossero stoccati numerosi conteiner provenienti dall'Irlanda e contenenti rifiuti speciali). Il problema è proprio la cattiva pubblicità. Quella che Velardi tenta di contrastare facendo pubblicità a favore del rilancio turistico e che il capogruppo di alleanza nazionale gli contesta come tempo e risorse sprecate. Secondo Ronghi, l’assessore non sarebbe entrato in sintonia con il vero problema. Non lo starebbe affrontando nel modo giusto.
Ma quale sarebbe questo modo giusto?
Certo non domandare aiuto a Michela Vittoria Brambilla, il sottosegretario al turismo che sarà in visita a Napoli nei prossimi giorni per risollevare le sorti della regione. Si tratta dell' "ennesimo errore - dice Ronghi - perchè tende a far commissariare un altro settore, attestando il fallimento della
classe dirigente campana".
Sembrerebbe una critica costruittiva, che mette in guardia contro il reale rischio a cui va incontro il settore turistico campano. Alla fine della fiera, però, si trasforma nel solito ritornello. Per risolvere tutti i mali della Campania sembrerebbero sufficienti le dimissioni di Bassolino.
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