martedì 20 aprile 2010

Due pesi e due misure - gli Ultrà di Roma e Lazio non sono santi

Non si può condannare un'intera tifoseria e la città di Roma per "pochi" dissidenti... Parola di Gianni Alemanno, sindaco della capitale mentre giustifica i criminali che, domenica, hanno vandalizzato mezza città, incendiato un'auto, accoltellato e distrutto lasciandosi dietro solo terra bruciata. Quasi venti arresti, decine di feriti e contusi, un uomo accoltellato alla carotide ha rischiato la vita, madre e figlia erano terrotizzate mentre il rogo dell'automobile le avvolgeva.

Questi me li chiamate "pochi" facinorosi? Dal video del corriere.it sembrano di più, ma forse è un'illusione ottica. O forse sono prevenuta io, perchè i "pochi" pseudo napoletani di Udine, erano figli di un Dio minore? Il commando organizzato che nulle aveva a che fare con i tifosi lì si è trasformato in un boomerang che ha condannato al divieto assoluto di trasferta tutti i meridionali...

Io questa la definisco politica dei due pesi e delle due misure, perché i giornali hanno parlato per un'intera settimana dello scontro a Udine tra 7 tifosi (4 erano friulani), tutti hanno recriminato contro il meridione fucina di criminali e dissidenti e stava quasi per chiudere il San Paolo.

venerdì 16 aprile 2010

Pompei si trasforma in fondazione


"Pompei è un patrimonio dell'umanità che il mondo ci invidia e le banche faranno a gara per finanziare il progetto", rivela il ministro alla Cultura, Sandro Bondi, intervenuto ieri alla cerimonia di inaugurazione della settimana della cultura. Dopo l'acqua, la gestione dei rifiuti, la sua idea è di "privatizzare" un altro patrimonio dell'umanità: gli scavi archeologici di Pompei. Trasformare gli scavi di Pompei in una Fondazione gestita da privati, alla stregua del Museo Egizio di Torino (unico esempio di tal genere in Italia, con presidente Alain Elkann...il nome vi dice niente?), la cui gestione fa acqua da tutte le parti.
Appoggiato dal neoeletto presidente Caldoro, per appoggiare la sia tesi Bondi ha anche dipanato i meriti dei meravigliosi 18 mesi che Pompei ha trascorso sotto l'egida di un commissario straordinario, tale Marcello Fiori (anch'egli creatura di Bertolaso):
1. Sono aumentare le visite del 15%
2. sono aumentati gli incassi del 20%
3. i cani randagi che vagolavano sulle tombe dei pompeiani adesso hanno il collare con un nome romano
4. Ha speso 40 dei 79 milioni finanziati dallo Stato, ed ha portato alla luce 2 sole case: Casa di Polibio e quella dei Casti Amanti
5. La segnaletica, ahimè, continua ad essere ingestita, perché Pompei è decisamente troppo grande per essere un museo!
6. La soprintendente archeologa di Napoli e Pompei Maria Rosaria Salvatore è andata in pensione ed il posto rimane vacante. Ma non c'è fretta di sostituirla. Si istituirà un nuovo commissario ad interim, in attesa di vendere tutto al miglior offerente. Con buona pace degli italiani che pagheranno due volte il prezzo di Pompei, la prima quando decidono volontariamente di visitare gli scavi; la seconda volenti o nolenti, per il tramite delle tasse pagate per coprire i contributi pubblici che erogheranno il comune, la provincia, la regione e lo stato.

mercoledì 14 aprile 2010

Riforme e vecchi merletti

Hanno vinto le elezioni ed adesso partono alla carica. "Abbiamo già abbastanza poltrone - ha commentato Bossi alla vigilia dell'incontro di stasera con Berlusconi - Ma se la gente ci chiede di prendere le banche, le banche saranno nostre". E' il motto della lega forte del successo elettorale, del consenso popolare, degli elettori trasformati in pecore che seguono il capo branco senza domandarsi la ragione di quelle azioni, di quelle parole, e le conseguenze che ricadranno sulla società civile dopo scelte così "originali".
A cominciare dalla riforma dell'ordinamento statale in senso "semi - presidenziale", senza però modificare la legge elettorale. Significa dittatura allo stato puro, perché sarebbe il futuro presidente della repubblica (capo dello stato e del governo) a scegliere il governo (con le liste chiuse in stile porcellum) e anche i parlamentari.
A chi si è bevuto la storia che il federalismo fiscale porterà più soldi nelle tasche dei lavoratori del nord, domando: ma avete fatto un pò di conti? potete illuminare anche la mia ignoranza?
A chi invece teme che l'anno 2013 potrebbe essere l'inizio della tragedia italiana (si può andare anche più in basso?) rispondo con una certezza parascientifica: il calendario Maya ha fissato la fine del mondo per dicembre 2012... Forse non tutto è perduto

venerdì 9 aprile 2010

Caccia agli insegnanti meridionali


Torniamo a farci sentire, noi che siamo figli fedeli e affezionati di un sud bisfrattato, infangato, rinnegato dalla sua stessa gente. Perché mi vergogno troppo spesso di dover guardare questa televisione, leggere questi giornali, essere governata ed amministrata da persone che fanno della discriminazione la loro parola d'ordine.
L'ultima, ma non certo la più leggera ignominia di cui siamo stati oggetto è la meridionalità. La "rivoluzione" leghista vuole stabilire "graduatorie regionali" per i docenti, alle quali accedere con il semplice certificato di residenza. Il peggio, però, sono state le parole di una insegnante meridionale che vive e lavora a Milano: "Era ora! Così questi ignoranti terroni la smettono di rubarci il lavoro".
Il peggiore qualunquismo è ascoltare sedicenti dotti del nord, magari provvisti di una semplice qualifica professionale, pretendere di essere molto più colti di un terrone laureato: se a Napoli o a Palermo sono così tanti gli iscritti all'università ed i "dottori" è perchè a sud i voti li regalano. Mica come a Torino, dove è così difficile superare gli esami che ti concedono una borsa di studio anche con 24/30...
Le nuove regioni "verdi", quelle passate alla Lega sotto Zaia (Veneto) e Cota (Piemonte), se la sono legata al dito la storia della cultura, della tradizione, dell'autenticità "padana". In un mondo sempre più interculturale, fanno diventare patrimonio dell'Unesco dialetti locali sprovvisti fin'anche di una letteratura ufficiale e tutelano con la loro ignoranza e chiusura mentale la paura di una parte dell'Italia che per anni si è nutrita ai danni dell'altra ed ora che tutto volge inarrestabilmente al tragico epilogo cerca di liberarsene come di qualcosa che non serve più. Perseguono l'obiettivo di demonizzare e umiliare la meridionalità con indifferenza e disprezzo, attraverso un partito legalmente insediato nel parlamento nazionale che non rifugge dal farneticare accuse di violenza, razzismo ed anticostituzionalità; ed attraverso i figli rinnegati del sud, che hanno venduto l'anima e perso la memoria, perchè convinti di cancellare il disprezzo altrui con l'autoumiliazione.
Sono davvero convinti, loro, che sia la scelta giusta?