giovedì 18 febbraio 2010

Questione di latitudine...


Differenza di intelligenza in base al sesso e alla latitudine. Se sono un maschio bianco nato ad Udine ho un QI di 110, se una meschina donna siciliana di lontana origine saracena, ahimè, il mio QI potrebbe anche essere inferiore a 80.
A me la storia del QI non ha mai convinto più di tanto (a prescindere dalle discriminazioni razziali e sessuali), ma la notizia ha fatto capolino dalle pagine di "Intelligence" (guarda il sito), la rivista internazionale di psicologia fondata e gestita da docenti universitari che ha l'ambizione di "contribuire alla comprensione dell'intelligenza".
L'autore della nuova scoperta è Richard Lynn, classe 1930, docente emerito di psicologia dell'università di Ulster (Irlanda) e la notizia è rimbalzata come un'epidemia sulle maggiori testate nazionali. Tanto da far scoppiare un vero CASO LYNN, assieme alla domanda amletica: "è più intelligente una napoletana o una barese?"
Qualche critico definisce "provocatorie" le teorie di Lynn, i meno diplomatici lo accusano esplicitamente di razzismo. Ai dettagli della ricerca è possibile accedere solo dopo aver superato un test di intelligenza Lynn Style (a quale latitudine vivi? qual è il tuo sesso?) ma secondo le indiscrezioni trapelate
  • Le differenze nel QI tra nord e sud Italia corrispondono a differenze nel reddito, educazione, mortalità infantile, statura e alfabetizzazione
  • il sud Italia è meno sviluppato del nord perché i meridionali sono meno intelligenti dei settentrionali
  • più si va verso sud più il coefficiente si abbassa
La causa? "Con ogni probabilità da attribuire alla mescolanza genetica con popolazioni del Medio Oriente e del nord Africa", che tutti ben sanno essere rimasti alle origini della razza umana, nonostante ne siano state anche l'origine.
Non è ben chiara la metodologia di indagine e studio né i parametri di riferimento che negano secoli di storia, scienza e cultura a sud della Panura Padana. Ma mentre la Lega nord avrà sicuramente banchettato e fatto proprie le teorie Lynniane, Gramellini ha "invitato a cena" Pirandello e De Filippo. Un buongiorno da non perdere (leggi)

martedì 2 febbraio 2010

Regionali in Campania? Siamo alle solite

Tutti sapevano che poteva finire così, ma tutti continuano indifferentemente a far finta che non sia successo. A meno di 2 mesi dalle prossime elezioni regionali, il Pd in Campania non ha ancora ufficializzato la candidatura del politico che vorrebbe a capo della regione per i prossimi 5 anni.
Dopo un valzer infinito di polemiche, primarie promesse, rinviate, saltate ed alla fine disertate dai "nominati" si vuol far finta che non sia accaduto niente.
Bassolino, Iervolino e i vertici Pd rischiano la poltrona, sanno che solo un homo novus stimato e trasparente potrà salvare il partito dal crollo di consensi originato dalla campagna mediatica e politica sfavorevole ma, quando sentono nominare quel nome, rabbrividiscono e cambiano discorso.
Invece lui, Vincenzo De Luca, primo cittadino di Salerno nonché il sindaco più amato d'Italia, potrebbe essere davvero l'alternativa valida a una inversione di marcia.
Se non fosse che è salernitano, e nella storia politica in Campania non è ami avvenuto che "un provinciale"ascendesse all'ambito soglio della presidenza della regione.
Vabbé, ci sarà pure una prima volta!
Se non fosse, anche, che a sua volta ha un pò di conti in sospeso con la giustizia: la notizia del rinvio a giudizio per associazione a delinquere (eggi l'articolo) ha fatto tirare indietro l'Idv, che in Campania presenterà un su candidato. Tentenna anche l'Udc, che un giorno strizza l'occhio al Pd e un altro al Pdl (leggi il servizio di videocomunicazioni) con la politica di un piede in due scarpe di De Mita e Casini .
All'indomani delle primarie annullate, potrebbero esserci ancora colpi di scena. Con una nuova nomination "neutrale": l'homo novus potrebbe essere proprio Guido Trombetti, il rettore dell'Università Federico II di Napoli. Un "tecnico" che porterebbe alla rinascita politica perchè, fino ad oggi, con la politica non ha avuto niente a che fare.