domenica 23 novembre 2008

Napoletano ma gobbo

Sfida al vertice nella massima serie. Inter e Juventus che si fronteggiano al Meazza per decidere chi occuperà il primato nella classifica di serie A per ancora una settimana. Stadio al completo, tifosi accolti senza riserve nè limitazioni nell'emissione dei biglietti e un pubblico in fibrillante attesa. In attesa della artita, l'attenzione dello spettatore attento alle "note di colore" è stata la sconcertante constatazione di un emblematico striscione: "napoletano ma gobbo".
Aforisma emblematico e sconcertante assieme.
Come se la napoletanità di chi ha scritto quello striscione fosse una colpa da espiare attraverso un percorso catartico di ammissione della colpa per la sua remissione.
  • Avvilire la propria identità
  • negare le origini
  • rinunciare al senso di appartenenza
  • rifiutare qualsiasi legame con il passato e i valori che sono alla base dell'individuo
E' un meccanismo inconscio che caratterizza una grossa fetta degli immigrati nel mondo. Una specie di calvario attraverso cui deve necessariamente passare chi abbandona la propria realtà e cerca la strada più "semplice" per farsi accettare nel nuovo mondo in cui ha scelto di fare parte.
NAPOLETANO MA GOBBO. Lo striscione è stato un modo per chiedere scusa al mondo di essere nati a Napoli, o di avere le proprie origini in quel sud fornace di ogni colpa e catastrofe. Dopo le scuse, si mette in risalto l'attenuante, l'escamotage che si è fatto veicolo del riscatto: sono tifoso della Juventus, però.

Quella degli strisioni razzisti è una piaga del calcio, a cui nessuno si preoccupa di dare un freno.
Gli ultrà rappresentano quella figura mitologica per metà uomo e per metà bestia che utilizza la passione sportiva come maschera per camuffare l'odio, il razzismo e la violenza che non ha modo di sfogare nella vita quotidiana. E allora giù con gli striscioni infamanti, i cori aggressivi, gli atti vandalici e le aggressioni dentro e fuori dallo stadio contro chi è colpevole di avere un'identità diversa da quella a cui appartiene il teppista di turno.
La "punizione esemplare" del 31 agosto, in occasione di Roma-Napoli, poteva essere l'occasione per dimostrare la linea dura che si intendeva perseguire a partire da questa nuova stagione sportiva, e invece si è trasformata in una violenza diretta verso una realtà che stava provando a rialzare la testa dopo essere risalita a fatica dal baratro in cui altre società sportive non erano state precipitate pur vertendo nelle stesse o peggiori condizioni.
Certe cose fanno pensare...




martedì 18 novembre 2008

Ritorno a Napoli

Ci sono voluti mesi per ritornare su queste pagine, ma alla fine ce l'ho fatta.
Napoli, giornalisticamente, è un mondo difficile. Come da tutti gli altri punti di vista. Ma è meravigliosa.
-Ho vissuto in prima persona i problemi della gente.
-Ho trovato, a Bagnoli, uno dei mille sversatoi di rifiuti ingombrantie nessuno che sapesse darmi delle risposte su una vergogna che era sotto gli ochi di tutti.
-Ho sfilato spalla a spalla con gli abitanti di Chiaiano e Marano dove voglio no costruire la discarica.
-Ho manifestato assieme ai dipendenti dell'Atitech ficcati nella bad company che pagherà le spese della vecchia Alitalia per permettere alla Cai di viaggiare con un carico più leggero, fatto solo di guadagni per ringraziare gli imprenditori che hanno salvato la faccia al politico di turno.
-Ho guardato negli occhi l'unico sopravvissuto della strage di Castel Volturno, bloccato su di un letto del Cardarelli, assieme agli altri pazienti costretti a convivere con il rischio di una ritorsione della criminalità.
-Ho seguito, a Pianura, la manifestazione degli stranieri che occupavano ausivamente gli edifici terremotati di via dell'Avvenire e le ragioni dei loro vicini di casa, cittadini napoletani che la politica locale vuole strumetalizzare.
-Ho visto e ascoltato mille storie di questa gente. La risposta che posso dare è ancora una volta una domanda. Quella che mi impegno a portare avanti ogni giorno con questo blog.

lunedì 25 agosto 2008

La napoli che produce

Un meeting con i giornalisti delle più famose testate internazionali, per mostrare anche l'altra faccia di Napoli (al di là dei luoghi comuni di pizza e mandolino, monnezza e malavita): si è svolto a luglio e l'Economy di Panorama di ha fatto un dossier speciale.
Perchè si sappia che Napoli "è sempre stata in occidente una delle più grandi città industriali e commerciali del mediteraneo". Ma anche la Campania, senza neanche andare ai tempi dei latini che la chiamavano Campania felix per la terra fertile e amena, "è uno dei distretti produttivi più ricchi e creativi del paese".
Agroindustria, fashion e design, avionica, gioielleria, costruzioni e impiantistica, logistica e trasporti, chimica ed ecologia.

  • Icefactory a Caivano
  • Azienda di packaging ad Arzano
  • Polo logistico e itnernodale a Nola
  • Azienda aeronautica, sempre a Nola, che vende i suoi intercettori perfino al Pentagono

I giornalisti ospiti della Napoli che produce ne hanno dato il loro giudizio in anteprima a Economy.


Per Aart Hering del quotidiano olandese Algemeen Dagblad, "Camorra, criminalità, inquinamento, degrado e malfunzionamento degli apparati pubblici fanno parte della realtà napoletana... ma esiste anche quest'altra realtà ci ha permesso di rivalutare la potenza economica della Campania".



Secondo irene Savio di ElEconomista anche la disoccupazione aiuta, perchè, e lo dicono gli imprenditori, "possiamo selezionare i migliori perchè c'è molta offerta".

Per Eva Kallinger di Focus "una regione senza notabili e clientele forse è possibile", e non sarebbe neanche tanto male.

Il Washington Post punta il dito sugli altri complici della camorra. John Phillips racconta: "Un signore ex vicepresidente di Confindustria mi confidava la sua frustrazione... Tutti gli industriali sapevano da tempo che le aziende del nord ingaggiavano la Camorra prer traferire in Campania i rifiuti tossici... Allora chi è più colpevole, i camorristi o gli industriali del nord?"

Tobias Piller del Frankfurter Allgemeine osserva: "La crisi della monnezza ha creato l'immagine di una Napoli da terzo mondo anche tra gli abitanti della città stessa. Così si scopre che Napoli per troppo si è disinteressata della sua realtà economica". Mentre i programmi che influenzano l'opinione pubblica sono impeganti a discutere di cordate e clientele, "si trascurano i gioielli dell'economia che non possono perdere tempo con i soliti litigi".

Proviamo a guardare al realtà con un occhio diverso. La stampa estera insegna.

Gomorra cult

Il saggio - denuncia di una realtà malata diventa cult e moda: Gomorra ha perso il valore di inchiesta per trasformarsi in best - seller e balzare nelle classifiche internazionali dei libri più letti, trascinandosi dietro la scia di musicisti e registi che ne approfittano per cavalcare l'onda di un analogo successo.
Quando l'unica notizia che conta è sciorinare in strada i fatti che tutti conoscono, che tutti i giorni si leggono sul giornale ma scivolano via dalla mente sommersa da altre informazioni quado non è un evento boom come Gomorra ad attirare l'attenzione, allora ci sono canzoni e film a ricordarcelo.
Dal Piombo dei Subsonica al Cappotto di legno di Lucariello fino al paese delle mezze verita' di Fabri Fibra con Gianna Nannini, o il film Gomorra di Matteo Garone con le note jazz di Francesco Villani per l'audiobook del video.
Un business milionario sulla tragedia di un quartiere che, in due anni di successo del best seller, non ha visto migliorare la propria condizione.
Però nel mondo è diventato famoso.

venerdì 22 agosto 2008

Bagnoli, oggetto di bonifica o sversatoio?

Un cumulo di rifiuti ingombranti in via Cattolica, davanti all'ex Italsider, l'acciaieria di Bagnoli che da anni dovrebbe essere oggetto di un intervento di bonifica e invece si è trasformata in uno sversatoio di monnezza: mobili, comodini, porte, materassi e pneumatici ammonticchiati a un angolo della strada, a pochi passi dalla Napoli pulita di Posillipo e dell'sola di Nisida.
Da quelle parti l'emergenza c'è stata l'altro ieri, ma Il mattino ha denunciato la sporcizia anche davanti alla villa del presidente della repubblica, e l'Asìa si è preoccupata di sgomberare.
Davanti all'italsider non c'è urgenza. Non è un'area abitata nè una zona turistica.
''Il luogo è oggetto di un intervento di bonifica e l'Asia non può effettuare la normale raccolta di diriuti ingombranti, come invece fa nelle altre zone della città con un servizio attivo 24 ore su 24'', fa notare il presidente Losa. "Dove serve, però, interveniamo tra le 24 e le 96 ore dalla segnalazione al numero 800.161010, e anzi invitiamo tutti i napoletani a usufruire di questo numero verde per evitare il ripetersi di episodi spiacevoli come l'ingombro di via Posillipo".
Dopo il flop della raccolta differenziata ai Colli Aminei, vicino al Policlinico di Napoli, il comune minaccia controlli e sanzioni a raffica. Non è ancora partito il piano di raccolta porta a porta, e ad inizi settembre già cominceranno a fioccare le multe per chi non pratica la differenziata.
"Delle due, l'una - protesta Franco, un taxista che lamenta la drastica riduzione di turisti di quest'estate napoletana - I cittadini hanno voglia di impegnarsi per il recupero della città, ma qualcun deve metterci nelle condizioni di farlo: se non ci sono i cassonetti della differenziata, e se l'Asìa non raccoglie separatamente la plastica e le lattine, perchè dobbiamo anche pagare le multe?"
E' la domanda che in questi giorni si fanno tutti i napoletani.
Dall'assessorato all'igiene urbana e dall'Asìa, però, non arrivano risposte. Peggio: l'assessore Mola, ieri, si trovava su un'ascensore che forse non è ancora arrivata al piano selezionato, perchè risulta ancora irreperibile. E Losa oggi non risponde a telefono.

giovedì 7 agosto 2008

La lezione della ramazza

Sorride raggiante e abbronzato mentre con un braccio stringe una bella collaboratrice ecologica e con l'altro brandisce una ramazza "per dare l'esempio" su come si fanno le pulizie. A casa come in città. Lo show del presidente - spaggino è durato 15 minuti, a suon di ramazza, cestino con una busta azzurro Napoli e un corteo di cameraman e fotografi al seguito. Si è anche divertito a dar lezioni di educazione civica a un passante che gettava distrattamente a terra un pezzo di carta (ma ragioniamo: quel passante era veramente così distratto da non sapere della presenza di Berlusconi e non accorgersi della ressa davanti alla prefettura?!?)
Silvio Berlusconi, ospite a Napoli per la settima volta da quando è presidente del consiglio, ha incontrato Guido Bertolaso per fare il punto sulla situazione, e per promettere che a Napoli ci tornerà più e più volte. Perchè l'emergenza è finita, ma il problema dei rifiuti e dell'inquinamento deve essere risolto alle radici. Per evitare che la Campania risprofondi nel problema da cui è angustiata da oltre un decennio e dare un esempio alle altre regioni che attarversano le stesse vicissitudini su come vanno gestite le emergenze.
Così da domani un quantitativo compreso tra 350 e 400 tonnellate di frazione organica derivante dalla raccolta differenziata che si fa in Campania verrà trasferito nei siti di compostaggio messi a disposizione da un elevato numero di altre regioni. Un gesto altruistico da parte di regioni vicine e lontane, che

  • accolgono la nostra monnezza differenziata
  • precepiscono un compenso statale per lo sfruttamento che facciamo dei loro macchinari
  • con l'organico che abbiamo fornito tirano fuori il compost, una specie di concime per le coltivazioni, che
  • magari rivendono proprio in Campania.

Senza che nessuno prenda in considerazione di utilizzare gli impianti di compostaggio che sono pronti, nuovi e ancora imballati dal 2003 nella nostra regione. Quando si tratta di guardagnarci è meglio che ne tragga profitto qualcun altro.
Il generale Franco Giannini, comandante logistico per il Sud e responsabile della gestione delle discariche, parla di difficoltà a conferire questo genere di rifuti per la mancanza di impianti adeguati. Non so quale film abbia visto. E mi viene da sorridere (un sorriso amaro) pensando alle parole di denuncia pronunciate invece da Walter Ganapini, l'assessore all'Ambiente della regione (guarda il video).

Una denuncia che nessuno si è mai curato di ascoltare.

mercoledì 6 agosto 2008

Una pizza prima delle vacanze

Ultima visita ufficiale del premier a Napoli prima della pausa estiva. Un incontro in prefettura per fare il punto sull’emergenza rifiuti con il segretario all'emergenza rifiuti Bertolaso, per raccontarsi quanto sono stati tutti belli e bravi a nascondere il problema sotto il tappeto.
Poi una passeggiata nel cuore della città pulita, che è sempre stata pulita anche nei momenti di crisi più profonda ma nessuno l'ha raccontato.
Il premier dovrebbe giungere nel capoluogo campano nel pomeriggio, intorno alle 16, perchè prima bisogna sorvegliare come si comportano i parlamentari che stanno lavorando agli ultimi lavoretti legislativi.
In serata, al termine della visita e degli incontri, cena a base di pizza. La specialità napoletana dalle mille sfumature che all'ombra del Vesuvio ha tutto un altro sapore.
Tarantella, pizza e mandolino: per Napoli i politici suonano sempre la solita musica.

martedì 5 agosto 2008

"Profili" di Pompei

Pompei commissariata, e partono gli stanziamenti dei fondi: 40 milioni di euro. Prima no, non si potevano spendere soldi per costruire bagni e fontanelle senza che il merito dovesse essere riconosciuto a qualcuno in particolare. Adesso però c'è Renato Profili, scelto personalmente dal ministro alla cultura Sandro Bondi, e le cose già cominciano ad andare meglio.
Il supercommissario per l'area archeologica di Pompei si è insediato da qualche giorno, e le cose già cominciano a funzionare.
  • Controllo satellitare sull’intera area degli scavi, grazie a un accordo con l’Agenzia aerospaziale italiana per l’utilizzo del satellite «Venere» per la videosorveglianza

  • riapertura ai visitatori di alcuni siti da tempo chiusi al pubblico, sollecitando la celere assegnazione degli appalti relativi al completamento dei lavori

  • nuovo sistema di illuminazione pubblica da piazza Esedra a Villa dei Misteri, di cui si farà carico il sindaco
  • realizzazione di 20 fontane e di altrettanti bagni forniti di acqua corrente
  • da domenica riaprirà alle funzioni religiose la cappella di San Paolino, perchè quando uno va al museo poi vuole anche ringraziare iddio che non è vissuto a Pompei ai tempi dell'eruzione.
  • Precettazione del personale per rispondere alla carenza di organico, ma niente nuove assunzioni per sostituire chi nel frattemppo è andato in pensione. Profili ha ribadito che intende reperire il personale necessario per la sorveglianza dei siti riaperti nell’ambito degli attuali organici. In alternativa il commissario provvederebbe con l’affidare incarichi a un istituto di vigilanza.
  • Dulcis in fundo, l'esercito a presidiare un sito archeologico (ma questo lo deciderà lo Stato): perchè è più romantico passeggiare nel foro romano, sbirciare le istruzioni per l'uso nel lupanare poco distante da via dell'abbondanza e scorcere poco distante un soldato armato di tutto punto che tutela l'ordine pubblico.

Non so cosa penseranno i turisti di quest'ultima moda italiana per garantire l'apparenza della sicurezza, ma queste cose a Pompei potevano essere fatte anche senza un supercommissario. Bastava mandare i soldi e magari trovare personale specializzato per la tutela di mosaici e pitture esposti alle intemperie. Non mi risulta che alcun turista si sia mai davvero dispiaciuto di trascorrere un'intera giornata immerso in un'altra epoca, attarverso 66 ettari di scavi archeologici, solo perchè qualcuna delle decine di ville nella periferia della città erano chiuse. Il foro, l'anfiteatro, la palestra, le terme, lo stadio e i templi in centro da soli ripagano il biglietto e lo sfrozo della lunga passeggiata.

domenica 3 agosto 2008

A ciascuno il suo onore

"Il Sud non credo debbalamentarsi dell’Italia più di quanto non si sia lamentato deiBorboni. Essendo sindaco di Salemi, non posso non ridare a Garibaldi il suo onore", ha fatto notare Vittorio Sgarbi, il nuovo sindaco di della città siciliana, rispolverando una lapide intitolata a Garibaldi nella casa dove ha trascorso la sua prima notte dopo lo sbarco in Sicilia.
L'affermazione di un intellettuale di nota fama nazionale, passato da qualche tempo alla politica, mi ha dato da pensare alla nostra conoscenza della storia risorgimentale, ormai alla vigilia dei 150 anni dall'unità nazionale. I libri di testo non sono cambiati molto negli ultimi anni. E seguono un programma scolastico deciso dalla Riforma Gentile nel 1929: una storia scritta dal vincitore, che censura i programmi di approfondimento e i libri di critica storiografica.
"Li chiamarono briganti" è il titolo di un film del 1999 diretto da Pasquale Squitiero che non ha visto quasi nessuno. Ma i suoi protagonisti cantano una canzone che lascia pensare su una realtà diversa da quella che ci è stata raccontata. "Brigante se more", è una canzone tradizionale rielabotara da Eugenio Bennato nel 1976.

Amm pusat chitarr e tammur
pecché 'sta musica s'à dda cagnà.
Simm brigant e facimm paur,
e cu 'a šcuppett vulimm cantà,
e cu 'a šcuppett vulimm cantà.

E mo' cantamm 'šta nov canzon,
tutta la ggent se l'à dda 'mparà.
Nun ce ne fotte d'u rre bBurbon
ma 'a terr è 'a noštr e nun s'à dda ttuccà,
ma 'a terr è 'a noštr e nun s'à dda ttuccà.

Tutt e paìse d'a Vasilicat
se so’ scetat e vonn luttà,
pure 'a Calabbria mo s'è arrevutat;
e štu nemich 'o facimm tremmà,
e štu nemich 'o facimm tremmà

Chi à vist o lup e s'è mis paur,
nun sape bbuon qual'è verità.
O ver lup ca magn 'e creature,
è 'o piemuntes c'avimm'a caccià,
è 'o piemuntes c'avimm'a caccià.

Fèmmen bell ca rat lu cor,
si llu brigant vulit salvà nun 'o cercat,
scurdatev'o nom;
chi ce fà gguerr nun ten pietà,
chi ce fà gguerr nun ten pietà.

Omm se nasce, brigante se mmor,
ma fin’ all'ùltim avimm'a šparà.
E se mmurimm menat nu fior
e na bbeštemmi pe' 'šta libbertà,
e na bbeštemmi pe' 'šta libbertà.

venerdì 1 agosto 2008

Una terra da bonificare

Avere una discarica in prossimità di una città non comporta cadute per la salute dei cittadini: verità sacrosanta ribadita oggi da Berlusconi, in visita a napoli per l'ultimo consiglio dei ministri prima della pausa estiva. Verità sacrosanta quando si parla di una discarica a norma, in un'area non a rischio, con tutte le precauzioni per non inquinare la falda acquifera ma anche per non intasare il traffico cittadino. Per la serie, non è che togliamo la spazzatura per le strade per buttarla in discariche come Parco Saurino 2, allestita sopra una discarica abusiva dismessa senza nè bonificare precedentemente l'area nè prendendo le precauzioni per evitare che il percolato permei il suolo e raggiunga la falda acquifera inquinandola irreversibilmente.
"Secondo gli studi che abbiamo fatto un termovalorizzatore che sarà costruito ha un’emissione pari a cinque auto inmovimento". Ma forse quegli studi tengono in considerazione solo il pm10, le polveri sottili. E il pm5? e quello 2,5?
Vabbè, che sarà mai. Si tratta soltanto di residui infinitesimamente piccoli di materiale ferroso e simili che si attaccano nei polmoni dopo averci attraversato le vie respiratorie. Si muore senza fretta, e non è colpa di nessuno.
Poi Berlusconi scende per un attimo dal piedistallo del Salvatore. Sa che l'emergenza non è veramente finita. "Non ci sono soltanto i rifiuti per la strada che vanno rimossi, ci sono anche grandi aree che sono state inquinate negli anni e quindi ci sono tantissime altre aree che devono essere bonificate". Era ora che qualcuno se ne accorgesse. Non soltanto in spot pubblicitari che promettono 500 milioni per le bonifiche (come i 900 che sono stati promessi nella passata legislatura senza che si vedesse nessun cambiamento). E poi c'è il caso mozzarella stop. Lì si pensava ci fosse la diossina. E allora giù, controlli a raffica per dimostrare che si trattava soltanto di una bolla di sapone. Intanto l'economia della mozzarella di bufala campana, marchio dop già controllatissimo come non accade invece per la mozzarella prodotta nel resto d'italia, ha subito una battuta d'arresto e il crollo delle vendite nel primo trimeste del 2008, pari a -30% di un business milionario.
Berlusconi annuncia pertanto l’impegno del governo "per situazioni in cui i costi della tragedia sono stati elevati". E aggiunge:"siamo assolutamente consapevoli che si tratta di un fatto eccezionale cui si deve rispondere, anche in un momento di taglio delle spese con interventi pubblici eccezionali. E quindi il governo si è impegnato per uno sforzo finanziario rilevante per la bonifica completa della Campania"
Mario Orfeo, direttore del quotidiano Il Mattino, sta sull'allerta (non ha detto la stessa cosa allo speciale Tg4 di due settimane fa, ma non è mai troppo tardi per ricredersi): "Non bisogna esagerare nell’ottimismo sull’emergenza rifiuti. Aver ripulito la città in 58 giorni è stata un’opera meritevole, ma c’è ancora molto da fare, ci sono ancora delle periferie con i rifiuti per strada".

Il G8 a Napoli

"Sarebbe una bella cosa mostrare la città civile..." è il sogno che sta coccolando Berlusconi da quando ha promosso Napoli da città del quarto mondo ad avamposto dell'Occidente.
L'ipotesi è di portare il G8 a Napoli, un grande evento per una grande città. Magari con la certezza conferitagli dal lodo Alfano di non ripetere l'episodio del 22 novembre 1996 quando, mentre coordinava proprio a Napoli la Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla criminalità organizzata, gli viene recapitato un avviso di garanzia dalla Procura di Milano che lo informa di essere oggetto di indagini per concorso in corruzione.
Poi abbassa il tiro. Ed infligge l'ennesima sferzata sul degrado che aveva raggiunto Napoli senza la sua presenza salvifica. Mentre grazie a lui (e ai termovalorizzatori) è destinata a trasformarsi in capitale del progresso, del benessere, del turismo e della pulizia. Napoli non potra’ ospitare il prossimo G8 che si terra’ in Italia, perche’ “il precedente governo ha gia’ preso degli impegni” stabilendo che la riunione degli otto Grandi si terra’ all’isola di La Maddalena, in Sardegna.
"Ma non appena Napoli tornera’ al suo splendore - ha concluso - saremo capaci di organizzare una manifestazione che la possa esaltare”. Napoli ringrazia.

mercoledì 30 luglio 2008

La città militarizzata

Non ce n'erano abbastanza di militari, in Campania e per le strade di Napoli. Il regalo dei prossimo giorni sarà lo sbarco di altri 179 soldati in città. Qualcuno dice "solo" (leggi l'articolo su Corriere del mezzogiorno)
"Servono per garantire la sicurezza dei cittadini che si sentono minacciati", dice il governo che ha approvato questa nuova procedura d'urgenza inclusa nel "pacchetto sicurezza", mentre Tremonti è impegnato a tagliare dolorosamente i finanziamenti ordinari per le forze dell'ordine che sono costrette anche a pagarsi di tasca propria la divisa di ricambio.
La prospettiva di ritrovarmi un soldato a presidiare una manifestazione, una sede pubblica, una manifestazione, fa venire in mente Il Cairo. Nella capitale egiziana i turisti possono star tranquilli: nessuno farà loro del male, perchè c'è un militare col colpo in canna a ogni incrocio di strada e la sicurezza è garantita con la violenza.
Quello che è ammissibile in un paese solo velatamente democratico come l'Egitto (paese indipendente dal 1953, dove ogni 5 anni si svolgono le elezioni presidenziali con un unico candidato), non va bene per l'Italia. Quello che gli italiani non dovrebbero dimenticare è il rispetto dei diritti umani vessillo della comunità mondiale e la libertà di espressione sancita dalla costituzione, l'uguaglianza di trattamento e l'innocenza di tutti fino alla sentenza definitiva di un tribunale non politicizzato. Come accade in tutti i paesi civili. Come rischia di non accadere più nel nostro stato, dove i media hanno creato una tale fobia per lo straniero, il diverso, la minacciata invasione di chi viene nel nostro paese per rubarci il lavoro, stuprare le nostre donne e uccidere i nostri figli sotto l'effetto dei fumi dell'alcol.
Meglio l'esercito in strada. Meglio le manganellate nello stomaco se dico qualcosa che non sta bene al politico di turno. Meglio un emendamento salva Poste che legalizza la precarietà del lavoro, un decreto salva Rete4 che ci costa 350mila euro al giorno di multa dalla comunità europea (leggi Grillo), meglio salvare Alitalia con un aiuto di stato sanzionato dall'Europa e togliere la pensione a 760mila italiani che percepiscono 395 euro al mese. Infondo siamo nell'Italia che del progresso, che rincorre la globalizzazione, vuole rimanere nel G8 delle potenze industriali anche se 3/4 della sua geografia economica va nella direzione opposta e quindi bisogna adeguarsi:
  • centrali nucleari
  • termovalorizzatori
  • industrializzazione di massa
  • Tav dove c'è l'amianto
  • Ponte sullo stretto dove le placche terrestri portano Calabria e Sicilia in due direzioni opposte.

Ma c'è poco tempo. Cinque anni passano in fretta, se non si mettono a posto le cose. A cominciare dalla riforma della Costituzione italiana, l'ultimo baluardo della democrazia condannato ad andare in pensione.

martedì 29 luglio 2008

Anche gli immigrati occupano il duomo

Prima ci sono andati gli sfollati, per un mese intero. La settimana scorsa il duomo di Napoli è stato occupato dai manifestanti del No alla discarica di Chiaiano che volevano chiedere al cardinale Crescenzo Sepe perchè aveva venduto allo stato la cava di tufo. Ieri è stato il turno degli immigrati. Erano più di 100, assiepati tra i banchi della chiesa, e anche loro volevano parlare col cardinale. Volevano chiedere a San Gennaro una intercessione per ottenere l'accoglienza italiana, un tetto sotto cui dormire, il naturale diritto di ogni essere umano.
Sono rimasti 10 ore in quella chiesa, e fuori si è schierato l'esercito armato fino ai denti. Era già lì per la monnezza, e ne ha approfittato per esercitare l'uso delle armi. Ma senza vittime. Perchè senza troppe storie, poi, quegli stessi immigrati hanno accettato di evacuare il duomo a patto di non essere identificati. Assente il cardinale Sepe, la mediazione con i manifestanti che avevano occupato il Duomo è stata operata dal direttore della Caritas diocesana di Napoli, don Gaetano Romano: “Non li abbiamo cacciati, anzi accolti ed ascoltati, io ho soltanto ribadito quello che l'arcivescovo ha detto in più occasioni, e cioè che per parlare con il cardinale, non è necessario occupare il Duomo ma basta chiedere un appuntamento.
Diversa la versione dell’assessore Riccio per il quale gli immigrati sono stati aggrediti e selvaggiamente pestati dalla polizia all'interno della cattedrale: "La carità cristiana si dimostra accogliendo e ascoltando i bisogni delle fasce più deboli - ha affermato - mi sarei aspettato questo dal cardinale Crescenzo Sepe, mentre l'unica azione che la curia ha fatto è stata quella di far intervenire le forze dell'ordine". Chi racconta la verità?

sabato 26 luglio 2008

Una tartaruga a Pozzuoli



Una tartaruga ha deposto le uova sul lido di una spiaggia di Pozzuoli, tra sdraio e ombrelloni chiusi. L'hanno notata due turisti che passeggiavano al chiaro di luna e la notizia sta schizzando sulle prime pagine di tutti i giornali.
Perchè le tartarughe hanno una buona memoria.
La "caretta caretta", la specie marina che popola il Mediterraneo, depone sempre le uova sulla spiaggia dove è nata. Non sbaglia mai. Può attraversare in lungo e in largo il mare nostrum ma, ogni due anni, rimane fedele all'appuntamento: "stessa spiaggia stesso mare". Si incontra in alto mare con il suo compagno occasionale, quello di una volta e via, perchè dopo ce n'è un altro che potrebbe essere meglio. La copulazione può durare fino a due giorni, ma la femmina incontra anche altri partners: le serve per far scorta del seme che feconderà, in momenti diversi, le centinaia di uova che la tartaruga depone sulla spiaggia dove è nata, a distanza di circa 10 giorni tra una oviferazione e l'altra.
La notizia di oggi rischia di scombussolare anni di studi sul comportamento di questo animale, perchè solo a Lampedusa e su un breve tratto della costiera ionica calabrese la riproduzione della tartaruga in Italia è un fatto consolidato e studiato. Pozzuoli è nell'occhio del ciclone per la questione rifiuti in via di risoluzione, per l'inquinamento delle fabbriche andate in disuso e le spiaggie movimentate, affollate dai turisti. Non certo l'oasi di tranquillità che una tartaruga qualunque cercherebbe per cambiare spiaggia. Però Caretta ieri notte è andata lì, e tra circa 40 giorni su quella stessa spiaggia potrebbe nascere una colonia di dolci tartarughine.
E' già successo due anni fa: una tartaruga di mare aveva fatto il suo nido al lido di Ogliastro Marina a Castellabate, in provincia di Salerno. E in quel caso l'oviferazione aveva dato buoni esiti: allora ci vollero 72 giorni (dipende dalla temperatura della sabbia, che non dovrebbe scendere sotto i 20 gradi)perchè vedessero la luce 32 tartarughine su 104 uova deposte . Se una sola femmina di quei 32 esemplari nati nel 2006 sopravviverà ai mille imprevisti di una vita da tartaruga, Ogliastro potrebbe diventare la nuova Lampedusa. E così anche Pozzuoli.
Chiara Caputo, la biologa che si occupa di tartarughe marine per l'Osservatorio faunistico provinciale di Lecce, mette però in guardia sul comportamento da tenere nei prossimi giorni: ora il nido è protetto e monitorato, ma mamma tartaruga potrebbe tornare e fare il bis. Se di notte qualcuno sulla spiaggia si imbatte in una tartaruga che esce dal mare non disturbi l'animale e prenda nota esatta del luogo. Sono due i numeri da contattare per avvisare gli esperti: : 1515 (Pronto intervento emergenza ambientale) e 1530 (Emergenza mare). Sono numeri gratuiti, attivi 24 ore su 24. Ma è anche possibile informale la stazione zoologica Anton Dhorn di Napoli. Fa capo al ministero della Ricerca. Il centralino risponde allo 081.58.33.111.

venerdì 25 luglio 2008

I tesori sotto la città

Napoli è fatta così. Fai un buco e viene fuori qualcosa. Un accavallarsi continuo di storia e testrimonianze del passato vecchie di XXVI secoli non è roba da poco quando c'è l'abitudine di gravitare sempre sulla stessa ristretta area geografica e costruire i palazzi e le infrastrutture su quelli che c'erano sotto, talvolta utililizzando i materiali delle opere che si smantellano (è il caso delle chiese cristiane sui templi latini per cancellare l'identità e la memoria degli dei falsi e bugiardi).
Napoli continua ad essere così. Oggi sono stati ritrovati i resti di una fortificazione bizantina, realizzata con elementi architettonici provenienti da un monumento pubblico di età imperiale (II secolo d.C.), tra i quali due rare lastre figurate rappresentanti scene di sacrifici, emersi dalle indagini archeologiche preliminari per la realizzazione della stazione Università della Linea 1 della Metropolitana, in corso sul versante nord di piazza Bovio.
La fortificazione può essere identificata con quella, ricordata dalle fonti storiche, costruita dal generale Narsete, dopo la fine della guerra greco gotica, poco lontana dal porto.
Lo scavo rientra nell’ambito del programma di intervento congiunto della Soprintendenza speciale per i Beni archeologici di Napoli e Pompei con l’ Amministrazione comunale e la Società Metropolitana Napoli. "La scoperta è di eccezionale interesse scientifico e, come già quelle precedenti, aumenta la nostra conoscenza della Napoli in età romana, tardo antica e alto medievale" ha spiegato il soprintendente archeologo di Napoli e Pompei prof. Pietro Giovanni Guzzo.
L’ultimo ritrovamento, la scorsa settimana, aveva portato alla luce superficie fregi, capitelli, colonne a alcuni ambienti affrescati emersi dagli scavi in piazza Nicola Amore, ai "Quattro palazzi". Ritrovamenti di grande valore artistico e storico, che però rallentano i lavori della metropolitana. "All’inizio la linea doveva andare dritta alla stazione centrale - spiega il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino - adesso bisogna studiare il percorso che i binari della metropolitana dovranno fare". Iervolino ipotizza una metropolitana "dell’archeologia che passi in mezzo agli scavi", ma pagando un solo biglietto: anche perchè spostarsi verso sinistra comporterebbe il ritrovamento di altri reperti e a destra c’è il mare e "certo la metropolitana non possiamo farla a mare".
Fonte Ansa

La moltiplicazione dei commissari

L’Italia va verso il federalismo: i poteri dello stato passano gradualmente agli enti locali che potranno gestire le tasse, i servizi, i guadagni sulle proprie risorse come già fanno per la sanità e i parchi. Ma mentre nel resto della penisola tutto questo diventa ogni giorno sempre più realtà e i politici cominciano a spartirsi le competenza, in Campania si va al contrario come i gamberi: qui tutto viene commissariato, a partire dalle poche competenze già di gestione locale che possono fruttare quattrini. Si è cominciato dai rifiuti per passare alle bonifiche, ma i milioni di euro stanziati per le varie emergenze non sono nemmeno passati da quelle parti e solo negli ultimi tempi si comincia a vedere una tinteggiata di facciata che dura qualche giorno in più.
A inizio luglio lo stato ha commissariato gli scavi di Pompei, il gioiellino archeologico che il mondo ci invidia, perché si tratta di una città romana conservata intatta dopo 2mila anni di storia per colpa e grazie all’eruzione vulcanica del 69 d.C. che attira ogni ano 2,5 milioni di turisti con un indotto milionario: ci sono pochi bagni e pochi sorveglianti, così troppe ville non possono essere visitate dai turisti.

Ho fatto un po’ di conti. Tra aprile e ottobre affluiscono a Pompei almeno 20mila turisti al giorno, che trascorrono l’intera giornata a passeggiare in via dell’Abbondanza per fare capolino alla Villa dei Misteri: nell’arco di una giornata almeno una volta dovranno espletare le loro esigenze fisiologiche, diciamo il 10% ogni ora. Che significa 2mila persone che si avvicendano nei pochi servizi igienici disseminati agli ingressi degli scavi.
E allora, invece di spendere soldi per costruire più bagni, o per assumere i custodi in sostituzione di quelli andati in pensione, o per avviare gli appalti per il restauro degli affreschi, paghiamo lo stipendio di un altro supercommissario.
In consiglio regionale il gruppo del Pdl chiede di accelerare le pratiche per il commissariamento della Sanità campana, e la Rosetta Iervolino fa appello allo stato per gestire i lavori della metropolitana di Napoli.
Infatti “Sta per essere nominato dal Governo un commissario per la metropolitana che possa gestire la situazione con il compito di velocizzare i lavori e di proteggere il patrimonio archeologico che emerge dagli scavi”, annuncia, riferendosi ai cantieri della linea 2 avviati da parecchi anni, e che si intoppano di continuo non solo per la mala gestione locale.

Non è colpa dei tecnici o di chi fa gli scavi se a Napoli, ogni volta che fai un buco, viene fuori un reperto archeologico che blocca i lavori per mesi. Perché nel frattempo deve essere interpellata la sovrintendenza per i beni archeologici e artistici, e quella di Napoli è costituita da 4 o 5 archeologici e una miriade di stagisti che si avvicendano alla scrivania ogni 3 mesi. Un po’ pochini per la concentrazione di reperti e di opere d’arte collocate nell’area e così l’ispezione slitta di giorni in giorno, settimana in settimana, mentre i cantieri della metro rimangono fermi chissà per quanto.
Per fortuna, adesso, ci penserà il supercommissario. Un uomo unico che dovrà occuparsi dei lavori per la metropolitana a Napoli e a Roma, anche se “lì non sono stati ritrovati reperti belli come i nostri”, spiega la Iervolino.
Il commissario per le metro di Roma e di Napoli potrebbe essere nominato già nel prossimo consiglio dei ministri, il 1 agosto. Il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi ha spiegato di aver ricevuto su questo argomento una accorata lettera del sindaco di Napoli Rosa Iervolino e di averne parlato anche con il sindaco di Roma Alemanno. Ancora nessuna indiscrezione sul nome del prescelto, ma , da quanto si è appreso, si pensa ad un funzionario di alto valore dello stesso ministero dei beni culturali.