Napoli è fatta così. Fai un buco e viene fuori qualcosa. Un accavallarsi continuo di storia e testrimonianze del passato vecchie di XXVI secoli non è roba da poco quando c'è l'abitudine di gravitare sempre sulla stessa ristretta area geografica e costruire i palazzi e le infrastrutture su quelli che c'erano sotto, talvolta utililizzando i materiali delle opere che si smantellano (è il caso delle chiese cristiane sui templi latini per cancellare l'identità e la memoria degli dei falsi e bugiardi).
Napoli continua ad essere così. Oggi sono stati ritrovati i resti di una fortificazione bizantina, realizzata con elementi architettonici provenienti da un monumento pubblico di età imperiale (II secolo d.C.), tra i quali due rare lastre figurate rappresentanti scene di sacrifici, emersi dalle indagini archeologiche preliminari per la realizzazione della stazione Università della Linea 1 della Metropolitana, in corso sul versante nord di piazza Bovio.
La fortificazione può essere identificata con quella, ricordata dalle fonti storiche, costruita dal generale Narsete, dopo la fine della guerra greco gotica, poco lontana dal porto.
Lo scavo rientra nell’ambito del programma di intervento congiunto della Soprintendenza speciale per i Beni archeologici di Napoli e Pompei con l’ Amministrazione comunale e la Società Metropolitana Napoli. "La scoperta è di eccezionale interesse scientifico e, come già quelle precedenti, aumenta la nostra conoscenza della Napoli in età romana, tardo antica e alto medievale" ha spiegato il soprintendente archeologo di Napoli e Pompei prof. Pietro Giovanni Guzzo.
L’ultimo ritrovamento, la scorsa settimana, aveva portato alla luce superficie fregi, capitelli, colonne a alcuni ambienti affrescati emersi dagli scavi in piazza Nicola Amore, ai "Quattro palazzi". Ritrovamenti di grande valore artistico e storico, che però rallentano i lavori della metropolitana. "All’inizio la linea doveva andare dritta alla stazione centrale - spiega il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino - adesso bisogna studiare il percorso che i binari della metropolitana dovranno fare". Iervolino ipotizza una metropolitana "dell’archeologia che passi in mezzo agli scavi", ma pagando un solo biglietto: anche perchè spostarsi verso sinistra comporterebbe il ritrovamento di altri reperti e a destra c’è il mare e "certo la metropolitana non possiamo farla a mare".
Fonte Ansa
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