sabato 12 luglio 2008

Crollano i quartieri spagnoli?

Giornata movimentata ai quartieri spagnoli. Non che di solito si stia tranquilli, ma il botto di ieri ha emesso un rumore inusuale. Il boato causato dal crollo di un edificio terremotato.
Non ci sono state vittime, ma lo spavento e il dubbio che qualcuno fosse rimasto travolto dalla rovina ha tenuto col fiato sospeso gli abitanti del quartiere (leggi l'articolo su Repubblica). I vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte per accertarsi che non ci fossero vittime. I giornalisti, intanto, indagavano su colpe e incurie.
Purtroppo i quartieri spagnoli sono stati una delle aree urbane più colpite dal terremoto dell'irpinia nel 1981 e, a distanza di 27 anni, i lavori di manutenzione e messa in sicurezza definitiva degli immobili non sono stati compiuti. L'intervento di puntellamento del 1986, con sostegni in legno, ha retto fino a ieri. Il crollo potrebbe essere stato causato di lavori di manutenzione (abusiva) che il nuovo proprietario (irreperibile) avrebbe cominciato qualche giorno fa senza richiedere l'autorizzazione comunale.
Ed ecco scoppiare la polemica su un centro storico rimasto intatto per secoli, meta delle visite guidate organizzate dalle agenzie turistiche che immergono i visitatori nella magia dei vicoli, tra i palazzi così vicini per potersi parlare da un balcone all'altro, sotto i fili per stendere il bucato che sono una forma di comunicazione primordiale e sanciscono i legami del buon vicinato.
"Non vorrei che episodi come quello di ieri siano utilizzati per alimentare una domanda di rifacimento - interviene lo scrittore Ermanno Rea sulle pagine dle Corriere - I palazzinari sono sempre lì, con le fauci spalancate, pronti ad avventarsi su ogni spazio che si apre".
Ma stavolta non deve succedere.
"Il nostro centro è una risorsa. Storica, architettotina ed estetica. Va salvaguardato. Bisogna che siano compiuti dei risanamenti necessari a renderlo sicuro. ma non deve passare l'idea di un abbattimento, o di un'assurda modernizzazione".
Sempre sul corriere, il saggista e romanziere Erri De Luca è più tranquillo: "Può succedere che dei palazzi crollino molto dopo il terremoto: qual è la notizia? Che se ne cada un palazzo in un posto sismico non è una notizia. Forse a Milano farebbe impressione, ma qui no". E non soltanto perchè la gente che vive nei vicoli e per le strade di Napoli è abituata a sopportare. "Di certo il crollo di ieri non è un fatto di cattiva amministrazione. Lo sarebbe stato se questa palazzina fosse stata abitata. Invece era vuota".
E il crollo di ieri è stato come la replica di un terremoto in formato francobollo.

Nessun commento: