Il supercommissario per l'area archeologica di Pompei si è insediato da qualche giorno, e le cose già cominciano a funzionare.
- Controllo satellitare sull’intera area degli scavi, grazie a un accordo con l’Agenzia aerospaziale italiana per l’utilizzo del satellite «Venere» per la videosorveglianza
- riapertura ai visitatori di alcuni siti da tempo chiusi al pubblico, sollecitando la celere assegnazione degli appalti relativi al completamento dei lavori
- nuovo sistema di illuminazione pubblica da piazza Esedra a Villa dei Misteri, di cui si farà carico il sindaco
- realizzazione di 20 fontane e di altrettanti bagni forniti di acqua corrente
- da domenica riaprirà alle funzioni religiose la cappella di San Paolino, perchè quando uno va al museo poi vuole anche ringraziare iddio che non è vissuto a Pompei ai tempi dell'eruzione.
- Precettazione del personale per rispondere alla carenza di organico, ma niente nuove assunzioni per sostituire chi nel frattemppo è andato in pensione. Profili ha ribadito che intende reperire il personale necessario per la sorveglianza dei siti riaperti nell’ambito degli attuali organici. In alternativa il commissario provvederebbe con l’affidare incarichi a un istituto di vigilanza.
- Dulcis in fundo, l'esercito a presidiare un sito archeologico (ma questo lo deciderà lo Stato): perchè è più romantico passeggiare nel foro romano, sbirciare le istruzioni per l'uso nel lupanare poco distante da via dell'abbondanza e scorcere poco distante un soldato armato di tutto punto che tutela l'ordine pubblico.
Non so cosa penseranno i turisti di quest'ultima moda italiana per garantire l'apparenza della sicurezza, ma queste cose a Pompei potevano essere fatte anche senza un supercommissario. Bastava mandare i soldi e magari trovare personale specializzato per la tutela di mosaici e pitture esposti alle intemperie. Non mi risulta che alcun turista si sia mai davvero dispiaciuto di trascorrere un'intera giornata immerso in un'altra epoca, attarverso 66 ettari di scavi archeologici, solo perchè qualcuna delle decine di ville nella periferia della città erano chiuse. Il foro, l'anfiteatro, la palestra, le terme, lo stadio e i templi in centro da soli ripagano il biglietto e lo sfrozo della lunga passeggiata.
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