mercoledì 14 aprile 2010

Riforme e vecchi merletti

Hanno vinto le elezioni ed adesso partono alla carica. "Abbiamo già abbastanza poltrone - ha commentato Bossi alla vigilia dell'incontro di stasera con Berlusconi - Ma se la gente ci chiede di prendere le banche, le banche saranno nostre". E' il motto della lega forte del successo elettorale, del consenso popolare, degli elettori trasformati in pecore che seguono il capo branco senza domandarsi la ragione di quelle azioni, di quelle parole, e le conseguenze che ricadranno sulla società civile dopo scelte così "originali".
A cominciare dalla riforma dell'ordinamento statale in senso "semi - presidenziale", senza però modificare la legge elettorale. Significa dittatura allo stato puro, perché sarebbe il futuro presidente della repubblica (capo dello stato e del governo) a scegliere il governo (con le liste chiuse in stile porcellum) e anche i parlamentari.
A chi si è bevuto la storia che il federalismo fiscale porterà più soldi nelle tasche dei lavoratori del nord, domando: ma avete fatto un pò di conti? potete illuminare anche la mia ignoranza?
A chi invece teme che l'anno 2013 potrebbe essere l'inizio della tragedia italiana (si può andare anche più in basso?) rispondo con una certezza parascientifica: il calendario Maya ha fissato la fine del mondo per dicembre 2012... Forse non tutto è perduto

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