Hanno trovato l'acqua. E qualcuno è parso sorpreso. Come se non si aspettassero di trovarla lì, nel cuore di una riserva naturale all'interno di una regione attraversata dall'acqua che permea le rocce calcaree e trattiene la pioggia. Si trova a una profondità di 173 metri e, dal punto di vista legale, la sua distanza dal sottosuolo la tutelerebbe ipso facto dalla contaminazione. In teoria.
Tra la teoria e la pratica, però, c'è il materiale con cui è costituita la superficie del poligono della cava di tufo. Il tufo, appunto. Un materiale che, per sua natura, è spugnoso e permeabile. Si lascia attraversare troppo facilmente dall'acqua, tanto peggio il percolato limaccioso e puzzolente che infetta le falde acquifere contaminandole irreversibilmente.
E' già successo in Campania. Le autorità non possono legalizzare quest'ennesimo oltraggio all'ambiente. I tecnici del commissariato di governo e quelli nominati dagli enti locali, ma non vale la pena illudersi. Hanno già deciso tutto, e questa parvenza di democraticità è solo l'ennesima presa in giro.
La tenuta delle pareti, la capacità di sopportazione delle migliaia di tonnelate più o meno tossiche che verranno riverste nella futura discarica di Chiaiano, i disagi alla salute che verranno originati da questi sversamenti non sono la priorità. Il sit in si è concluso con un rinvio della decisione alla prossima settimana. «Aspettiamo ancora - ha detto il sindaco di Marano, Salvatore Perrotta - registriamo la volontà diconfrontarsi fino in fondo anche se ci sembra evidente che taluni aspetti vengano considerati secondari mentre noi li riteniamo prioritari". E i comitato per il no registrano una moderata soddisfazione. "Oltre 50 giorni di mobilitazione e ancora un rinvio - dice Antonio Musella- Questo significa che anche la controparte ha capito che deve fare i conti con le comunità locali. Le nostre ragioni tecniche per dire no alla discarica sono state esposte chiaramente, e questi rinvii indicano che ora il problema è di una scelta politica sulla cava».
La reltà è un'altra, più amara. Che loro hanno deciso tutto. Per ora bisogna tamponare l'emergenza. Rispettare la promessa fatta agli elettori. I costi sociali del solito provvedimento tampone li pagheremo in seguito.
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1 commento:
Appena il tempo di far voltare le spalle agli ultimi manifestanti che si trattenevano davanti alla cava di Chiaiano a guardare la partita dell'Italia ed ecco arrivare la stangata:
«Gli studi e le indagini effettuati
dalla competente agenzia regionale per la protezione
dell’ambiente della regione Campania paiono confermare
l’idoneità della cava di Chiaiano per la realizzazione di un
sito di conferimento dei rifiuti solidi urbani». Lo fa sapere
un comunicato della protezione civile, che prosegue: «Così
come richiesto dai rappresentanti del territorio sarà assunta
una decisione definitiva in merito alla fattibilità del sito
di Chiaiano, come previsto dal Decreto Legge n.90». La notizia è dell'Ansa
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