mercoledì 11 giugno 2008

Gli angeli della monnezza

Li hanno chiamati gli angeli della monnezza. Pardon, dei rifiuti. Le migliaia di volontari da tutta italia non sono ancora arrivati a Napoli e già sono stati santificati. Dovrebbero "salvare" il capoluogo campano dal degrado in cui l'anno affossata anni di mala politica. Parola di Silvio Berlusconi, il presidente del consiglio italiano che, da quando è stato eletto, è venuto ben tre volte a Napoli per rialzare le sorti della città.

Nel giorno dell'approvazione parlamentare del dl sull'emergenza rifiuti Silvio IV è stato oggi a Napoli per la terza volta ed ha ufficialmente comunicato il giorno che segnerà la fine dell'emergenza. Già a fine luglio non dovrebbero esserci più problemi. Merito di quell'invasione pacifica di volontari che stanno per arrivare a Napoli per distribuire i sacchetti della raccolta differenziata e educare i napoletani al rispetto dell'ambiente, al recupero dei rifiuti e alla corretta suddivisione degli imballaggi. Merito, soprattutto, dell'apertura (o riapertura) delle discariche:

  • domani aprirà la discarica di Savignano Irpino, in provincia di Avellino,

  • Il prossimo 20 giugno quella di Sant’Arcangelo Trimonte, nel Sannio.

  • Si sta ancora sversando nella discarica di Macchia Soprana a Serre che ha un residuo di 95mila tonnellate.

A regime ogni impianto, iniziamente, dovrebbe accogliere 1.500 tonnellate al giorno, ossia un camion ogni 10 minuti.




  • Il 12 giugno è prevista anche l’apertura del sito di stoccaggio di Maruzzella che dovrebbe accogliere 12mila tonnellate di rifiuti.



  • Analogo destino anche per il sito di Ferrandelle e di quello di Battipaglia che ospiteranno altre piattaforme per sistemare il ’tal qualè.

Le manifestazioni contro lo smaltimento dei rifiuti fatte passare dall’estrema sinistra come «un esempio di democrazia» non sono più «ammissibili» e non saranno tollerate, anzi, rincara la dose il premier, sono solo «violenze, sconfinamenti della legge ai limiti dell’anarchia» e i responsabili che contrastano l’attività dello stato saranno «perseguiti». Ora in campo c’è l’esercito.

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