giovedì 5 giugno 2008

L'odore dei soldi più forte della monnezza

"Pecunia non olet" è l’esordio latino di un post di beppe grilo che parla di mondezza, rifiuti tossici e cattiva gestione dell’emergenza spazzatura in tutta Italia. Significa che i soldi non puzzano, anche se sono guadagnati con rifiuti.
Lo dimostra tutta l'industria italiana che ricorre da anni al sussidio pubblico, in modo più o meno diretto. Piccole, medie e grandi imprese, quando sono in crisi, ricorrono alla cassa integrazione per i dipendenti, e lo stato paga attingendo nele tasche dei contribuenti. Per smaltire le scorie industriali risparmiano connivenza con la camorra, che li getta nei campi di contadini accondiscendenti, e lo stato paga sotto forma di spese per la bonifica (quando viene fatta). I più furbi hanno capito al volo il grosso giro di denato che ruota attorno al business dei rifiuti e si sono catapultati nel cuore dell'emergenza come pii e disinteressati salvatori. Manco si trattasse di Chanel n° 5, per citare Grillo.
Il post di Beppe Grillo punta il dito ancora una volta sul CIP6, il 7% del valore della bolletta elettrica che chiunque abbia un contratto di fornitura energetica è costretto a pagare "per finanziare i fondi di energie rinnovabili". Una tassa occulta di cui beneficiano anche industiali che bruciano residui petrolieri e rifiuti. Essere proprietario di un inceneritore in Italia, oggi, è un affare.
Più Cdr bruci, più produci energia e più ricevi spovvenzionamenti statali attraverso il CPU6. Con alti costi per la popolazione che attorno ai sedicenti termovalorizzatori è costretta suo malgrado a vivere, ma questo importa poco a chi pensa al business che passa sotto le mentite spoglie di chi pensa a ristabilire l'equilibrio nel sistema di raccolta dei rifiuti.

A questo proposito Beppe Grillo cita la neo presidente di Confindustria Emma Marcegaglia (Grillo la chiama MarceKalì, alludendo alla divinità indiana moglie di Siva che si nutre di cadaveri), nel suo discorso di insediamento: "I sistemi di gestione dei rifiuti sono molto vicini al collasso in molte regioni, anche perché si dice no ai termovalorizzatori, attivi in tutti gli altri Paesi. Paghiamo i costi più alti d'Europa per l'energia.” Strano, perché la signora Marcegaglia di rifiuti ne dovrebbe sapere qualcosa, visto che ha tre impianti di incenerimento per “combustibile da rifiuti”(CDR) in fase di realizzazione (Massafra, Manfredonia, Modugno), si è poi aggiudicata “l’affidamento del pubblico servizio di gestione del sistema impiantistico di recupero energetico a servizio dei bacini di utenza Lecce1, 2 e 3 ” e gestisce anche la “Filiera Rifiuti Speciali Oikothen” di Augusta, con autorizzazione peraltro sospesa da regione Sicilia e Comune di Augusta, ed in altra “colonia” meridionale, a Cutro, in Calabria, ha già in attività una Centrale elettrica“a biomasse”.


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