lunedì 30 giugno 2008

L'inceneritore inquina? vendiamolo a Napoli

La solidarietà del nord avvolge con il suo abbraccio la Campania e fioccano le proposte di disponibilità per contribuire a risolvere il problema.
L'ultima "offerta" a cui proprio non è possibile dire di no riguarda il termovalorizzatore di Brescia, il più grande del mondo, e capace di bruciare 750mila tonnellate di rifiuti all'anno. Ce lo regalerebbero per soli 25 milioni di euro, almeno la metà dei soldi che servono all'Impregilo per terminare il lavoro che avrebbe dovuto cominciare nel 1999 e terminare in 18 mesi.
Così cominceremo prima a bruciare la nostra monnezza e accellereremo i tempi per risolvere l'emergenza.
"Gatta ci cova" è l'ammonimento che arriva dal Cnr, il centro nazionale di ricerca scientifica e tecnologica (leggi l'articolo dell'Ansa). Secondo il ricercatore Ennio Italico Noviello, infatti, "quell’impianto sta inquinando l’intera Lombardia. A Brescia non c’è un solo allevamento di bovini che sia senza diossina". E a chi dice che l’inceneritore di Brescia sia il migliore al mondo, Noviello fa notare che: "Quell’impianto ha vinto un premio, certo. Ma nel comitato scientifico di chi gli ha dato il premio c’è una delle aziende che ha fatto l’impianto. Brescia è il punto più inquinato del mondo, basta guardare il satellite".
"I disastri ambientali - conclude Noviello con una nota amara, pensando al destino di chi vive sotto l'inceneritore e chi non lo è ancora ma sembra condannato a questo destino dalle logiche perverse della soluzione più facile - lì sono stati documentati, dimostrati e accertati sotto tutti i punti di vista. Perfino la Commissione Europea è intervenuta. È incredibile che qualcuno proponga quell’inceneritore come modello".
Qualcuno ha criminosamente abrogato a un diritto costituzionale. Lo sancisce l'articolo 32. Perchè La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività.

Secondo un'indagine del sito Napoli.com"L’incenerimento trasforma numerosi materiali ancora potenzialmente adoperabili, taluni preziosi perchè in esaurimento, in effluenti (solidi, liquidi o gassosi) assai più tossici dei rifiuti di partenza ed inutilizzabili, oltre a diffondere nelle zone limitrofe una serie di sostanze nocive alla salute, dalla diossina ai furani, che, inquinando l’ambiente: suolo e sottosuolo, acqua ed aria, colpiscono l’uomo e gli animali attraverso la catena alimentare. Gli inceneritori tendono inoltre ad innalzare la temperatura dell’atmosfera, accentuando l’effetto serra, in stridente contrasto con le pressanti raccomandazioni del protocollo di Kyoto, al quale l’Italia ha così entusiasticamente aderito".

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