Sta per terminare il conto alla rovescia. L'appuntamento, per i cittadini di Chiaiano e per gli abitanti dei comuni limitrofi al quartiere napoletano, è per domani alle ore 17. Nella sua sede di Palazzo Salerno il sottosegretario all'emergenza Guido Bertolaso incontrerà i sindaci "per illustrare i risultati delle indagini svolte sulla cava che nelle intenzioni della struttura guidata dal sottosegretario dovrebbe ospitare 700 mila tonnellate di rifiuti".
Il sospetto, ventilato già martedì da un comunicato della protezione civile, è che il responso sia positivo e la collina di Chiaianio, le sue cave di tufo permeabili come spugne, diventeranno la cloaca della monnezza e l'esempio lampante del nuovo scempio a cui il governo condanna un'intera regiione. Da lunedì dovrebbero prendere il via le operazioni di impatto ambientale e di progettazione per fare della vecchia cava in tufo del poligono uno sversatoio capace di ingoiare rifiuti. Potrebbe essere l’epilogo di una vicenda cominciata più di un mese fa, ma anche l'inizio di una nuova battaglia.
"Andiamo all’incontro di domani - dice il sindaco di Marano Salvatore Perrotta - con immutata fiducia in Bertolaso. Ma restiamo convinti che la cava del poligono presenti gravi criticità sia dal punto di vista geologico che urbanistico e viario, oltre alla vicinanza con gli ospedali, e alla palese violazione delle norme europee che impediscono la realizzazione di discariche nei centri urbani".
Intanto è passata completamente sotto silenzio stampa la marcia di protesta pacifica da Acerra a Napoli, assieme alle sue decine di proposte alternative alle discariche e agli inceneritori. Oltre 300 persone hanno sfidato il caldo e sopportato il lungo percorso per raccontare le loro ragioni. Ma questi sono argomenti che non interessano il governo, evidentemente.
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