giovedì 5 giugno 2008

Rifiuti tossici, si sapeva dal 2004

Fra le scorie smaltite illecitamente nel raggio di 120 ettari tra la provincia di Napoli e Caserta risultano olii minerali, piombo, scorie saline, schiumature di alluminio, polveri di abbattimento dei fumi degli altoforni. La Commissione del Procuratore Nazionale Antimafia in un documento parlamentare del marzo 2004 fa esplicito riferimento a "circa un milione di tonnellate di rifiuti pericolosi provenienti dalla Toscana e dal Veneto". Lo sfruttamento del territorio da parte delle organizzazioni criminali, descrive "il quadro, ad un tempo, desolante e preoccupante" emerso dalle indagini. Il documento delinea un territorio "martoriato e inquinato".

Nella sola località di Calabricito, ad Aversa (sede del termovalorizzatore), secondo i dati riferiti dall'Ansa "i parametri di sicurezza risultano superati centomila volte". La relazione riferisce di decine di indagati per associazione per delinquere finalizzata al traffico dei rifiuti, truffa aggravata e disastro ambientale. E' molto forte l’allarme per il ruolo preminente assunto nel traffico dei rifiuti in Campania dalla criminalità organizzata che ne ha fatto uno dei terreni privilegiati di attività. La relazione cita ampiamente audizioni dei magistrati della Procura di Napoli e vari documenti.

Nessun commento: