Dopo l'apertura inattesa del governo all'idea di esportare nelle altre regioni d'Italia un pò dei rifiuti che abbondano in Campania, la parola passa alle regioni. Saranno prima loro e poi le province a decidere sulla reale applicazione del "consiglio" del governo.
La giustificazione: "Bisogna interrompere il trasferimento dei rifiuti della Campania all'estero perchè il costo è elevato (traduzione: possiamo portare a nord anche i soldi dello smaltimeto dei rifiuti, utilizzare i finanziamenti Cip6 per la combustione delle ecoballe e intascare anche i guadagni per la produzione e vendita dell'energia prodotta bruciandoli) e perchè tutto ciò rappresenta una brutta figura per l'Italia (sono interessati alla figuraccia che l'Italia sta facendo all'estero, additata da tutti perchè non sa risolversi da sola i problemi, non perchè Napoli ha visto crollare la sua immagine nel mondo).
Venti - trentamila tonnellate di rifiuti che giacciono sulle stade o sono ammonticchiati tra impianti di cdr e siti di stoccaggio potrebbero prendere la via del nord.
A dire il vero non ne sono tanto convinti neanche loro, i "governatori". Formigoni, in prima linea, apre le braccia alla monnezza napoletana. "Ci è stata chiesta solidarietà per la Campania e noi l'abbiamo data; la posizione della Lombardia è sempre stata coerente". Si turavano il naso con disprezzo quando quello stesso appello l'ha rivolto Prodi o fino a qualche giorno fa, ma hanno cambiato idea dopo l'appello solidale del Senatur. "Un fulmine a ciel sereno come solo Bossi sa fare quando tratta direttamente con berlusconi", osserva l'articolo su La Stampa di oggi.
Milano, Brescia e Bergamo si divideranno 6mila tonnellate di spazzatura campana, gestite dalla A2A: l'azienda lombarda nata dalla fusione dell'Aem milanese e bresciana che è anche candidata alla costruzione e gestione del termovalorizzatore di Salerno.
La sua filosofia? Se c'è da guadagnare con la monnezza, meglio cominciare a guadagnarci il prima possibile. Così, si portano avanti con il lavoro.
Ironica Mercedes Bresso del Piemonte. Accoglierà la proposta del governo con una sonora risata. "Quando Prodi ci chiese la disponibilità a prendere parte dei rifiuti campani io acconsentii e fui attaccata subito dal centro destra. Però - aggiunge - siccome noi amministriamo non per gli interessi di bottega ma per quelli dei cittadini sono orientata a rinnovare la disponibilità". Tanto il no, come durante il governo Prodi, lo dirà il presidente della provincia Saitta, che deve conquistare gli elettori in vista delle imminenti elezioni.
Rifiuto morbido anche dal governatore del Veneto Giancarlo Galan, che si disse disposto ad accettare la monnezza solo in cambio delle dimissioni di Bassolino e Iervolino. Oggi: "Noto con vera soddisfazione dopo le iniziative giunte dal governo Berlusconi, in Campania si stanno verificando fenomeni positivi". Ma quale film ha visto? "Studierò le carte", assicura.
Calma i toni Vasco Errani, governatore della Toscana e presidente della consulta delle Regioni: "L'emergenza rifiuti solleva allarme e strumentalizzazioni politiche". Meglio limitare dichiarazioni e protagonismi mediatici.
La saggia governatrice del Piemonte chiosa la querelle con un aforisma: "Fare politica sfruttando i peggiori istinti della gente può essere molto pericoloso. Perchè questi istinti, quando li hai tirati fuori, non rientrano facilmente. La demagogia è una strana alleata: quando finisce la campagna elettorale non puoi darle facilmente il benservito".
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