Sconosciuto il movente che ha dato origine a questo gesto di solidarietà invocato da mesi, ma quello che conta oggi è il risultato. Il caldo soffocante di questi giorni combinato alle strade intasate dai sacchetti di rifiuti rischiano di generare la fobia, se non il reale rischio, di una epidemia come non se ne dovrebbero generare in una città d'Europa.
"Ben venga tutto ciò che può essere utile per arrivare ad una soluzione dell'emergenza rifiuti - ha dichiarato il ministro - ombra all'Ambiente Ermete Realacci - per togliere i rifiuti dalla strada e per riportare la regione ad una gestione ordinaria. Ma è legittimo porre una domanda. Perché quando la stessa proposta fu avanzata dal governo Prodi ci fu una risposta negativa dalle regioni del nord? C'è forse un uso politico dell'emergenza rifiuti a scapito della salute dei cittadini, dell'ambiente e dell'immagine della Campania e dell'Italia?".
Non c'è il rischio di un'accogliena entusiasta del suggerimento governativo: Il consiglio dei ministri si è espresso favorevolmente all'apertura bossiana, ma il parere del governo non è vincolante (come amaramente constatato il passato inverno): prossimamente sarà convocata la consulta delle regioni "per verificare la disponibilità di tutte a farsi carico, per un brevissimo periodo, di una quota parte dei rifiuti campani". Anche a questo punto, però, niente sarà davvero definitivo: secondo la legge del 2004 sulla gestione dei rifiuti, la competenza sul loro piano di gestione spetta alle singole province che possono porre veto anche se il presidente della Regione si è espresso favorevolmente in termini di solidarietà.
Si narra (fonte Repubblica di oggi) che Formigoni, presidente della Lombardia, non sia stato entusiasta della trovata leghista. E lo stesso vicesindaco di Brescia, Fabio Rolfi ha detto: "Ero contrario prima e rimango contrario ora".
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