giovedì 12 giugno 2008

Chiaiano, la selva le cave e la discarica

Il quartiere di una città nell'occhio del ciclone. I riflettori del mondo puntati sulle analisi in corso condotte dall'Arpac e una decisine che è già stata presa.
Chiaiano "Sarà una discarica sicura". Parola del premier Silvio Berlusconi, che minaccia sul serio anche quando non smentisce le sue dichiarazioni.
Di Chiaiano ormai di parla da settimane. Dopo il primo consiglio dei ministri del nuovo governo, è stata additata come l'unica soluzione possibile per l'emergenza rifiuti in Campania. Ma in quanti sanno davvero di cosa si sta parlando?
Chiaiano è uno dei tanti quartieri di Napoli. Costituisce la parte nord del capoluogo campano, e insieme ai quartieri di Piscinola, Marianella e Scampia forma l'ottava municipalità del comune. Ospita 23mila abitanti su una superficie di appena 9 chilometri quadrati. L'altra metà a nord del quartiere è rivestita da una folta vegetazione, la Severa, il nome con cui è nota la Selva di Chiaiano già dal medioevo (l'area è passata da comune a quartiere durante il periodo fascista) e dal 2002 fa parte del Parco Metropolitano delle colline di Napoli (guarda il sito ufficiale).

Il territorio, in prevalenza rurale, conbina armoniosamente borghi contadini, aree agricole e boschi di castagni, oltre alle cave di tufo (materiale di origine vulcanica di vario colore e qualità sedimentatosi attorno all'area vesuviana) dismesse profonde anche 80 metri.

Il sito del Parco delle Colline non è stato aggiornato neggl,li ultimi tmepi, e quindi permette ancora di scoprire cosa si pensava di fare di quelle cave dismesse e dell'intero territorio pedecollinare dove, c'è scritto, "la matrice rurale è ancora caratterizzata da una significativa continuità ecologica e paesagistica, che potrà essere ulteriormente rafforzata dalla sistemazione ambientale dellearee in progetto". Anche se il delicato assetto idrogeologico rende necessario un intervento di recupero e valorizzazione delle cave. La selva di Chiaiano, 106 ettari di bosco, è la più grande foresta urbana della Campania. Il progetto d'intervento prevedeva la costituzione, nel gruppo centrale delle cave, di bacini lacustri artificiali per consentire la balneazione oppure l'allevamento ittico. Sono promosse escursioni turistiche e attività culturali nel rispetto dell'ecosistema parco. O almeno lo erano.

"Entro pochi giorni - ribadisce Berlusconi - avremo le risultanze delle ispezioni tecniche: ma siamo praticamente sicuri a riguardo di un risultato positivo".
Anche il cardinale Sepe conferma le parole del premier: "Se serve la cava di proprieta' dell'arciconfraternita dei Pellegrini, comunque - ha detto poi il cardinale ai giornalisti - è a disposizione".

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