venerdì 14 marzo 2008

Turismo alternativo sulle tracce della Camorra

Una mappa dei morti ammazzati per rilanciare il turismo partenopeo. Quando la campagna pubblicitaria con Cannavaro che accompagna il visitatore in tutti i meraviigliosi scenari campani non basta più bisogna passare alle maniere forti. Per fortuna guardare il lato positivo di una tragedia è la peculiarità che contribuisce al rilancio di una società in crisi, e l'arte di arrangiarci è uno dei pochi meriti che ci viene universalmente riconosciuto.
La crisi ambientale, economica, commerciale e turistica che sta attraversando la Campania in questo periodo nero dell'emergenza rifiuti ha conquistato gli onori della cronaca e non lascia le pagine dei giornali di tutto il mondo: c'è bisogno davvero di un colpo di genio.
Ci pensano allora quattro allievi dell'Accademia di belle Arti di Napoli improvvisandosi tour operator. Ne parla oggi Il Venerdì di Repubblica.
Annamaria Natale, Bianca Scotto, orazio Manzo e Anna Colmayer hanno ideato una inusuale cartina turistica per il visitatore che ha voglia di esplorare il lato oscuro della Napoli camorrista di cui si legge troppo spesso tra le pagine di cronaca dei quotidiani. Una chiave d'accesso inusuale, forse mobosa, ma che stimlerà di certo la fantasia del turista curioso che non si accontenta di limitarsi al giro turistico organizzato dalle guide tradizionali attraverso i Quartieri Spagnoli e San Gregorio Armeno.
La mappa dei fantastici quattro segnala quaranta luoghi dove sono stati compiuti i più efferati delitti di sangue. La legenda indica il nome della vittima e della data dell'omicidio. La mappa sarà distribuita gratuitamente nelle strade del capoluogo campano a turisti e napoletani, ma los copo non è esattamente di rilanciare il turismo. "Chi visita la città non può limitarsi alla facciata, ilc entro storico con i suoi monumenti e il suo folclore - si legge nell'articolo del Venerdì - ma deve essere cosciente anche di come la camorra l'ha trasformata". la cartina focalizza soprattutto la periferia orientale: Barra, Ponticelli, San Giovanni a Teduccio e Gianturco sono i quartieri più marchiati. "Vorremmo distribuire questa mappa anche nelle agenzie di viaggio - dicono i ragazzi - e magari organizzare dei veri e propri tour sulle tracce della camorra: ma chissà se qualcuno avrà il coraggio di seguirci".

1 commento:

Marco Maraviglia (ziomarco) ha detto...

A proposito di turismo alternativo a Napoli, segnalo un prontuario, una strana guida turistica alternativa che da consigli ai turisti per come sopravvivere a Napoli appunto da turista:

SURVIVAL IN NAPLES, guida turistica di sopravvivenza nella città di Napoli (di Marco Maraviglia,).

Magari se l'autore si mettesse in contatto coi ragazzi dell'Accademia di Belle Arti, si potrebbe implementare il libro con la loro iniziativa.