venerdì 28 marzo 2008

Le avventure della mozzarella di bufala Dop

Le vicissitudini che sta affrontando in questi giorni la mozzarella di bufala Dop prodotta nei caseifici campani si trasformano nell'avventura che vale un tesoro. Quello derivato dai proventi d'oro originati dall'export internazionale di un prodotti tipico di alta qualità.
La bomba è stata lanciata la scorsa settimana dalla Corea del Sud, che ha bloccato alla dogana la partita di mozzarella campana avanzando sospetti sulla qualità del prodotto. "E' paradossale - commenta il Governo italiano sulle pagine de La Stampa di oggi - la Corea blocca le importaziopni ma noi là non esportiamo niente".
Gli altri stati non lo sanno e, per tutelare la salute dei cittadini che si "nutrono" di diossina mentre camminano, fumano una sigaretta o svolgono una qualsiasi azione nelle affollate città metropolitrane del mondo, sono seguiti a ruota libera gli Alt da parte di Giappone, Russia, e la stessa Unione Europea (capolista la Francia, che ha deciso di effettuare ulteriori controlli).
In questi giorni i quotidiani nazionali si affaticano a ritirare la mano colpevole dopo aver lanciato il sasso della bolla mediatica che ha innescato una fobia paragonabile solo a quella dell'aviaria: parlano di paura immotivata causata da una cattiva informazione, ma sono loro i mezzi di informazione a cui i lettori/telespettatori hanno attinto per capire cosa si nasconde dietro la vicenza mozzarella Dop. Che la smettessero almeno di titolare "caso rifiuti" e "la nuova emergenza".
Il Cnr avverte: "Per parlare di danni alla salute bisognerebbe mangiare 7 chili di mozzarella al giorno"
Ieri sulle pagine di Repubblica, oggi su la Stampa, i giornalisti si affaticano a rassicurare che "le Dop sono sicure". E per farlo intervistano gli esperti del settore.
"Non è che la diossina non esiste nella mozzarella - fa notare il ministro per le politiche agricole Paolo De Castro - è il problema che non esiste. Forse non tutti hanno ancora chiaro che la diossina è ovunque, anche nella carne e nel pesce". Si tratta di dosi controllate, stabilite dai rigidi standard europei. "Per essere tranquilli - suggerisce De Castro - è sufficiente acquistare i prodotti del consorzio di tutela che hanno standard ben precisi ed effettuano controlli regolari".
Ieri Repubblica ha intervistato l'infettivologo Luigi Atripaldi. la sua testimonianza di studioso mette precisi paletti e fa chiarezza sul rischio fraintendimenti:

  • I rifiuti non sprigionano diossina. Questo può verificarsi solo nel caso di incendi e in presenza di temperature molto elevate

  • Non ci risulta un incremento di patologie infettive a seguito di questo periodo di crisi. E la situazione sta anzi migliorando.

  • Sulla questione mozzarella occorre spostare l'attenzionne sul grado di inquinamento ambientale che riguarda le campagne di tutta Italia, non solo della provincia di Napoli, per l'utilizzo derlle discariche abusive e di evebntuali sversatoi non autorizzato.

  • L'attenzione nazionale sulla mozzarella di bufala è massima: il Ministero sta effettuando analisi mirate e il prodotto campano dop può consifderarsi suffientemente sicuro.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

In effetti il momento migliore per gustare un prodotto è quando si accendono i riflettori della polemica sanitaria. State pur certi che mai come in questo momento il prodotto è sicuro. In epoca di Aviaria ho fatto delle grandi abbuffate di pollo ed a bassisimo costo, non solo era ottima ma non mi sono neanche spuntate le ali!!!!!

Anonimo ha detto...

vi ricordate lo scandalo uova marce? nel 2005 i carabinieri del Nas hanno scoperto un'organizzazione che adulterava e metteva in commercio sostanze alimentari nocive per l'uomo contenenti muffe e vermi. Uova che dovevano essere smaltite come rifiuti pericolosi perché invase da muffe, parassiti e in stato di putrefazione finivano invece nei prodotti alimentari. Sette regioni italiane coinvolte: Emilia Romagna, Lazio, Umbria, Marche, Lombardia, Piemonte e Veneto. Eseguite 36 ordinanze a carico di 27 indagati, sequestrate alcune aziende. Io da allora non compro più nè pandori nè panettoni, perchè non fu possibile avere l'elenco delle ditte rifornite da quel "pastone di uova marce e pulcini morti". e solo una grande ditta pubblicò annunci garantendo di non aver mai usato il pastone alle uova marce. Io compravo mozzarelle di bufala "Francia", le avevo conosciute sulla Pontina, quando vedrò che si dichiarano estranei, la ricomprerò. Nel frattempo va benissimo la mozzarella di gioia del colle.

Anonimo ha detto...

Per tutti coloro che non hanno mai mangiato oppure non hanno più intenzione di mangiare la mozzarella di bufala...non sapete cosa vi perdete...comunque vi consiglio di continuare a mangiare i prodotti ittici della laguna veneta così come il pesce d'allevamento nazionale e non imbottito di ogni prodotto chimico, a bere l'acqua all'atrazina, a mangiare carne e pollame ( trattate con ormoni, antibiotici e cortisonici), a consumare frutta e verdura trattate con tonnellate di acrittogamici, a prendere una bella boccata d'aria in mezzo al traffico impazzito...beh spero che tutto ciò vi faccia sentire davvero meglio...

Anonimo ha detto...

Il caso è mediatico nel senso che come al solito si rifiuta di vedere le proprie responsabilità e si cerca di scaricarle ad altri. Ad esempio, ogni buon giornalista patriota cerca immediatamente di evidenziare come l'UE metta i bastoni tra le ruote ai poveri italiani (innocenti)... cari signori, l'UE applica le regole, lo ha fatto per la mucca pazza e la gran Bretagna, lo ha fatto per la Coca Cola belga alla diossina e lo deve fare giustamente per le mozzarelle, se c'è questo rischio. L'occupazione è certamente importante, ma direi che la salute del consumatore viene prima. In tutta Italia (e non solo nel meridione tanto vituperato da qualche lettore astioso) passa invece il principio che le regole su emissioni, inquinanti etc sono secondarie rispetto al mantenimento di attività produttive di fatto ILLEGALI (le quali, oltre a causare danni alla salute dei cittadini fanno concorrenza sleale a chi rispetta le regole) e questo con amministrazioni di destra e di sinistra, perché è sempre un buono spot elettorale salvare posti di lavoro. Alla lunga però, certe scelte le paghiamo TUTTI e chi è virtuoso deve adeguarsi al malcostume, perché altrimenti non va avanti. Fate voi se è un giornalista migliore chi pone all'attenzione pubblica certi problemi o chi cerca sempre e comunque la difesa del "made in Italy" anche quando il dolo è evidente.

Anonimo ha detto...

Cari signori, ora naturalmente è tutta colpa del governo (ancora) in carica. Ma guarda caso tutte queste cose, dalla bufala campana all'Alitalia, c'erano anche nei cinque anni precedenti. Se ne parlava di meno in un caso, si buttavano miliardi dall'altro (comprese le liquidazioni milionarie "per risultati raggiunti" a chi aveva già affossato le FFSS e poi si è dedicato, come premio, alla compagnia di bandiera. Senza togliere un grammo alle responsabilità del governo della Campania, che non ha saputo fare fronte alla situazione, e che dovrebbe dimettersi non appena avviato a soluzione il problema rifiuti, al momento di votare spero che tutti gli indignati di oggi si ricordino anche che nel quinquennio precedente con la mafia, e dunque con la camorra e con l'andrangheta, "si doveva convivere", secondo l'imprenditore e ministro Lunardi, che di appalti se ne intende, e sarebbe utile anche ricordare che, sì, d'accordo, gli ecologisti hanno messo bastoni fra le ruote, ma che a guidare le proteste e impedire ogni tentativo di ripulire c'era un signore in doppiopetto e telefonino che distribuiva istruzioni ed è stato identificato come noto rappresentante locale di AN. Insomma, se colpe ci sono, le radici sono lontane e ben distribuite.

Anonimo ha detto...

la domanda vera da fare è: vi fidate di quello che scrivono i giornali?Chiedo scusa per la brutalità,ma ormai la regola delle informazioni giornalistiche è la notizia sparata a caratteri cubitali per attirare l'attenzione,che spesso non trova riscontro con il contenuto dell'articolo.La notizia che la Corea avrebbe bloccato le importazioni del prodotto italiano,potrebbe rivelarsi una BUFALA in quanto non risulta che qualcuno esporti in quel paese la mozzarella di bufala campana,inoltre sembra che il problema sia di oggi, mentre è notorio che da alcuni anni alcuni allevatori disonesti(leggi CAMORRA)importano dai paesi dell'est bufale ammalate di brucellosi per intascare i rimborsi dell'U.E.con il rischio di infettare gli animali sani.Tutti sanno che spesso si è dovuti ricorrere per i controlli a Veterinari fatti arrivare dalla Lombardia e scortati dai Carabinieri.La realtà è che ormai lo stato Italiano è allo sfascio e nessuno(soprattutto in Campania e nel sud in genere) è in grado di far rispettare al legge per cui la grandissima parte dei produttori è onesta e corretta,ma viene danneggiata dai pochi delinquenti che fanno quello che vogliono.Il ministro delle Poltiche Agricole, mangiando mozzarella in pubblico fa la cosa più semplice ma la meno efficace,anzi getta l'ennesima luce negativa sul disastro di questo governo di incapaci(ricordate"la serietà al governo"?).Una domanda alla giornalista:i 30 milioni perduti sono di guadagni o ricavi?

Anonimo ha detto...

da domani comprerò mozzarella di bufala ad ogni spesa, sperando di contribuire ad arginare il crollo. Ai produttori di mozzarelle: non mollate.