Si parla della "catastrofe ecologica che è fortse la peggiore in Europa dopo Cernobyl" su Style magazine, il mensile del Corriere della sera. Inquinamento diffuso dei terreni, soprattutto nei pressi delle aree agricole utilizzate come discariche abusive, è anche peggio dell'incubo rifiuti abbandonati nelle strade. Per Ernesto Galli la colpa è dell'illegalità, "lo spadroneggiare dovunque della criminalità più o meno organizzata".
Ritengo si tratti di una questione di prospettive. Capire da che punto di vista guardiamo il problema. Ma soprattutto avere chiara la situazione. Sapere che l'illegalità ha colmato il vuoto lasciato libero dalle istituzioni, quando nessuno sembrava interessarsi alla questione rifiuti di cui non si aveva ben chiaro che utilizzo fare.
Il problema della spazzatura e il suo riciclo più o meno legale è una questione che riguarda tutta l'Italia. I rifiuti industriali inquinano molto di più della spazzatura domestica, e la Campania è una regione a prevalente propensione agricola. Cosa ci fa tutta quella monnezza industriale nelle discariche abusive che costellano gli angoli più impensabili della Campania felix?
Secondo il giornalista di Style nella situazione di totale collasso amministrativo e istutizionale che sta vivendo la regione continua a macare il tentativo di dare forma organizzativa nuova alla protesta, ponendosi come alternativa rispetto agli inesistenti o corrotti canali tradizionali. Ogni cosa sembra destinata a restare come prima, dicono.
Non credo che la situazione sia chiara.
Il cambiamento c'è stato, ed è in corso ogni giorno. La trasformazione è cominciata nel 1994, quando ci si è resi conto dell'esistenza del problema. Le discariche abusive esistono in tutta Italia, ma nessuno ne parla.
In Campania si, da parecchi tempo.
Gli industriali hanno nascosto nei luoghi più impensabili i loro rifiuti nocivi, perchè nasconderli costava meno che pagare la tassa richiesta per lo smaltimento. I tumori che flagellano gli abitanti di Pianura non sono colpa della spazzatura solida urbana, ma delle due discariche abusive che hanno ospitato per anni i rifiuti tossici.
In Campania si è avuto il coraggio di dire basta.
Si è provato a strappare dalle solite mani il ciclo dei rifiuti e trovare una collocazione meno illegale alla monnezza. Il sistema illegale dei rifiuti, è stato minato alle radici. Ma è mancata la controreplica: nessuno ha provato con convinzione a sostituire con discariche a norma quelle illegali che nel frattempo chiudevano i battenti alla spazzatura che adesso invade le strade di mezza Campania.
Ribaltiamo la prospettiva. Siamo all'anno zero. Siamo al possibile inizio di un futuro diverso, possibilmente migliore. Siamo noi e siamo meridionali che non vogliono soltanto lamentarsi e domandare l'aiuto esterno su un problema che nessuno vuole aiutarci è risolvere.
Nessuno è senza peccato, ma non ci interessa di chi è la colpa.
Basta con le analisi, le teorie, i commissari straordinari e i politici che si rimbalzano meriti e responsabilità. Servono proposte, una presa di coscienza e la voglia di non dover ringraziare nessuno per tutto quello che riusciremo a fare con le sole nostre forze.
1 commento:
a questione Campania-Stato è secondo me un punto cruciale della questione
un macello di queste proporzioni non può secondo me dipendere esclusivamente da colpe interne,e non per niente il traffico dei rifiuti tossici del nord o il ruolo della lombarda FIBE sono assolutamente chiave,in tutta la questione
ciò non vuol dire che in Campania ci siano colpe enormi,e che ovviamente non debba essere la stessa Campania a risvegliarsi per prima.....ma intanto,lo stato non se ne può lavare le mani,questo è sicuro
e il fatto che all'estero sia l'Italia intera a perderci,è una naturale conseguenza......io leggo media stranieri,e quasi tutto concordano su questo punto: è un problema italiano,non solo campano,e loro rimangono allibiti sul fatto che le altre regioni pensino solo a smarcarsi, accusare o fare dei distinguo sulla questione dell'immagine,mentre c'è gente che affoga nell'immondizia......italiani anche loro
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