
Perchè si sappia che Napoli "è sempre stata in occidente una delle più grandi città industriali e commerciali del mediteraneo". Ma anche la Campania, senza neanche andare ai tempi dei latini che la chiamavano Campania felix per la terra fertile e amena, "è uno dei distretti produttivi più ricchi e creativi del paese".
Agroindustria, fashion e design, avionica, gioielleria, costruzioni e impiantistica, logistica e trasporti, chimica ed ecologia.
- Icefactory a Caivano
- Azienda di packaging ad Arzano
- Polo logistico e itnernodale a Nola
- Azienda aeronautica, sempre a Nola, che vende i suoi intercettori perfino al Pentagono
I giornalisti ospiti della Napoli che produce ne hanno dato il loro giudizio in anteprima a Economy.

Secondo irene Savio di ElEconomista anche la disoccupazione aiuta, perchè, e lo dicono gli imprenditori, "possiamo selezionare i migliori perchè c'è molta offerta".

Il Washington Post punta il dito sugli altri complici della camorra. John Phillips racconta: "Un signore ex vicepresidente di Confindustria mi confidava la sua frustrazione... Tutti gli industriali sapevano da tempo che le aziende del nord ingaggiavano la Camorra prer traferire in Campania i rifiuti tossici... Allora chi è più colpevole, i camorristi o gli industriali del nord?"
Tobias Piller del Frankfurter Allgemeine osserva: "La crisi della monnezza ha creato l'immagine di una Napoli da terzo mondo anche tra gli abitanti della città stessa. Così si scopre che Napoli per troppo si è disinteressata della sua realtà economica". Mentre i programmi che influenzano l'opinione pubblica sono impeganti a discutere di cordate e clientele, "si trascurano i gioielli dell'economia che non possono perdere tempo con i soliti litigi".
Proviamo a guardare al realtà con un occhio diverso. La stampa estera insegna.