martedì 13 luglio 2010

La criminalità calabrese colonizza il nord?


Poveri compaesani del nord. Stavolta li abbiamo colonizzti noi: rozzi, incivili, disonesti uomini del sud che hanno osato infiltrarsi tra le fila degli integerrimi uomini d'affari e politici ligi al loro dovere civile per insinuare la corruzione e il degrado laddove c'era soltanto senso di appartenenza e sacrificio per il bene comune.
Oggi, sulla home page del sito, La Stampa (leggi) titola a caratteri cubitali "'Ndrangheta e la colonizzazione della Lombardia". Vengono quasi le lacrime agli occhi a pensare ad una tale nefandezza.
Struttura unitaria con diramazioni in tutta Italia con una presenza capillare che, secondo gli inquirenti, ha il sapore di una vera e propria colonizzazione anche politica, avrebbe ottenuto l'accesso ad appalti e subappalti gestiti dalle amministrazioni locali. Certo dietro lauti compensi e favori di scambio.
Passa in secondo piano, ma è pur evidenziato dal collega Guido Ruotolo, il tentativo dell'organizzazione lombarda di distaccarsi dalla cellula madre, dal quartier generale origine del tutto che ha sede in Calabria, per gestire gli affari in proprio e non dover - forse - versare la quota di appartenenza all'organizzazione stessa.
Un senso degli affari, questo, tipicamente lombardo!

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