lunedì 12 luglio 2010

Il male oscuro della sovrintendenza archeologica

Gli scavi archeologici, i beni culturali patrimonio dell'umanità, le stesse risorse elargite con sempre maggior parsimonia dal ministero dei Beni Culturali sono un magna magna generale, oggetto di concupiscenza di ricchi e intellettuali, per il prestigio che ne deriva, non certo per il patrimonio culturale che rappresentano. Così Pompei, commissariata da quasi due anni "per la trascuratezza a cui era abbandonato il sito archelogico" sotto la precedente soprintendenza di Pompei e Ercolano, torna ad essere luogo di degrado, abbandono, indifferenza e case chiuse (perchè non visitabili). Sembra ancora di sentire nelle orecchie il rimbomobo delle risa di Bondi che, affascinato dalla installazione multimediale della Casa di Polibio, prometteva di trasformare Pompei in una meravigliosa Fondazione (di privati, di banche del nord, di nuovi "amici del potere") per privatizzare l'ultimo bene di inestimabile valore che è rimasto alle genti del sud dopo i ripetuti furti di cui è stato oggetto dopo il 1860.
Quei giorni sembrano lontani anni luce (anche se è stato soltanto lo scorso aprile). In quei tempi, alla presenza del neoeletto presidente Caldoro, il ministo comunicò il pesionamento della sovrintendente ai beni archeologici di Pompei ed Ercolano, facendo confluire la gestione degli uffici sotto la direzione ad interim di Giuseppe Proietti, già ex segretario generale del ministero dei Beni culturali ormai in pensione, soprintendente di Napoli e di Roma ed Ostia. Le redini sono salde nelle mani dell'homo bertolasi Marcello Fiori, riconfermato ad aprile per i prossimi 18 mesi.
La Soprintendenza dei Beni archeologici di Salerno, che include anche Caserta, Avellino e Benevento, non se la passa meglio. Lì è stata recentemente nominata direttrice Maria Luisa Nava, milanese, già coordinatrice della soprintendenza napoletana dal 2005, e preferica al pluririconosciuto Mario Pagano (già assegnatario dell'incarico poi trasferito nella soprintendenza di Caserta che nel frattempo è stata cancellata). A suo merito c'è da sottolineare, però, il record di annullamenti che, per la loro stessa numerosità, contribuiscono a tenerla attaccata alla sedia: fonte Repubblica (leggi) la sua nomina è stata infatti bocciata dal Tar e dal Consiglio di Stato, oltre che da un decreto del Presidente della Repubblica. E purtutta via continua a presiedere la ricercatissima carica e malgestire i pochi soldi della soprintendenza lasciando tutti esattamente così com'è, a cominciare da un sito internet che non informa su niente.
Chi ha avut ha avut, e chi ha dat ha dat

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