Tutto merito di Vincenzo De Luca, per la terza volta primo cittadino di Salerno. Nella classifica dei sindaci italiani è al primo posto tra i politici più amati dai propri concittadini, ed ha incrementato il numeo di consensi di 18 punti percentuali. Meglio anche del torinese Sergio Chiamparino, che quest’anno si è piazzato solo al secondo posto. De Luca ha vinto al primo turno le amministrative del 2006 con una lista civica, ma alle recenti politiche ha votato per il Pd. Sono della stessa pasta, lui e Rosa Russo Jervolino, ma hanno un diverso modo di applicare alla realtà gli obiettivi dello schieramento a cui appartengono.
Cresciuto politicamente nelle fila del Partito Comunista e orgoglioso di dire che “L’esponente più a destra, in consiglio, sono io”. Otto anni fa ha istituito le “ronde”: pensionati ex carabinieri ed ex sindacalisti presidiano i parchi e le aree pubbliche armati di cellulare. I venditori ambulanti extracomunitari sono stati trasferiti in un mercato etnico, ma chi continua ad essere abusivo è subito arrestato. Pulizia anche lungo le strade del lungo mare sulla via di Pontecagnano, dove in passato si davano appuntamento prostitute di tutte le nazionalità con i loro affezionati clienti.
A metà gennaio l’ex presidente del consiglio Romano prodi gli ha conferito i poteri di commissario per la realizzazione per l’impianto di trattamento finale dei rifiuti e, in poco più di tre mesi, il progetto è pronto: individuata l’area dove sorgerà il termovalorizzatore, i lavori saranno avviati con il supporto tecnico fornitogli dal sindaco di Torino.
Cavaliere senza paura, una macchia ce l’ha anche De Luca. Ma il parlamento ha avuto cura di cancellarla: alla vigilia di Natale del 2005 la procura di Salerno notifica un avviso di garanzia all’allora ex sindaco, diventato deputato Ds. L’accusa di associazione per delinquere, concussione, truffa allo Stato e abuso d’ufficio trattava torbide vicende di appalti truccati. Il Gip invia alla Camera la richiesta di autorizzazione all’utilizzo di intercettazioni che incriminano l’onorevole diessino, ma in febbraio la Giunta per l’autorizzazione a procedere boccia la richiesta e De Luca esce pulito dalla vicenda. Più pulito, certo, del collega: Antonio Bassolino, amatissimo dai napoletani per i 10 anni di governo cittadino in cui ha cambiato la faccia al centro storico della città, è stato rinviato a giudizio per la seconda volta a gennaio 2008 nell’inchiesta sulle presunte irregolarità sul ciclo dei rifiuti in Campania. Nell’avidità di accaparrarsi tutte le cariche a disposizione ha dimenticato una regola essenziale: il grande segreto per farsi amare dal popolo napoletano è regalargli qualcosa. Anche solo sogni che non svaniscano all’alba.
Cresciuto politicamente nelle fila del Partito Comunista e orgoglioso di dire che “L’esponente più a destra, in consiglio, sono io”. Otto anni fa ha istituito le “ronde”: pensionati ex carabinieri ed ex sindacalisti presidiano i parchi e le aree pubbliche armati di cellulare. I venditori ambulanti extracomunitari sono stati trasferiti in un mercato etnico, ma chi continua ad essere abusivo è subito arrestato. Pulizia anche lungo le strade del lungo mare sulla via di Pontecagnano, dove in passato si davano appuntamento prostitute di tutte le nazionalità con i loro affezionati clienti.
A metà gennaio l’ex presidente del consiglio Romano prodi gli ha conferito i poteri di commissario per la realizzazione per l’impianto di trattamento finale dei rifiuti e, in poco più di tre mesi, il progetto è pronto: individuata l’area dove sorgerà il termovalorizzatore, i lavori saranno avviati con il supporto tecnico fornitogli dal sindaco di Torino.
Cavaliere senza paura, una macchia ce l’ha anche De Luca. Ma il parlamento ha avuto cura di cancellarla: alla vigilia di Natale del 2005 la procura di Salerno notifica un avviso di garanzia all’allora ex sindaco, diventato deputato Ds. L’accusa di associazione per delinquere, concussione, truffa allo Stato e abuso d’ufficio trattava torbide vicende di appalti truccati. Il Gip invia alla Camera la richiesta di autorizzazione all’utilizzo di intercettazioni che incriminano l’onorevole diessino, ma in febbraio la Giunta per l’autorizzazione a procedere boccia la richiesta e De Luca esce pulito dalla vicenda. Più pulito, certo, del collega: Antonio Bassolino, amatissimo dai napoletani per i 10 anni di governo cittadino in cui ha cambiato la faccia al centro storico della città, è stato rinviato a giudizio per la seconda volta a gennaio 2008 nell’inchiesta sulle presunte irregolarità sul ciclo dei rifiuti in Campania. Nell’avidità di accaparrarsi tutte le cariche a disposizione ha dimenticato una regola essenziale: il grande segreto per farsi amare dal popolo napoletano è regalargli qualcosa. Anche solo sogni che non svaniscano all’alba.
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