domenica 26 settembre 2010

La storia infinita dell'emergenza


Ecco di nuovo qua a parlare di monnezza. L'avevo anticipato due settimane fa a qualche giornale nazionale che il morbo virulento dell'emergenza avrebbe nuovamente invaso le strade di Napoli, ma non mi hanno voluto ascoltare. Le pagine di un quotidiano sono preziose, e bisogna dedicarle alle beghe politiche, agli scambi di favori, mica a smascherare la colpa e dare un contributo alla risoluzione dei problemi?!?
Così, nella totale indifferenza, si legge sul sito della presidenza del consiglio "Questo sito è aggiornato al 31 dicembre 2009, data di conclusione del mandato del Sottosegretario di Stato per l'Emergenza Rifiuti in Campania e della fine dell'emergenza".
A 9 mesi dal licenziamento del "tappabuchi"Bertolaso le strade di Napoli sono nuovamente invase dai rifiuti. Per molteplici ragioni, a cominciare da quella che nessuno vuole raccontare: il termovalorizzatore di Acerra, che 18 mesi Berlusconi ha inaugurato in pompa magna schiacciando l'interruttore con la sua mano magica per mettere la parola fine al problema monnezza, è nato vecchi e sta morendo. Due delle tre linee sono fuori uso, l'unica attiva funziona a singhiozzi e metà carico, cosicchè l'ottava meraviglia del mondo che "funziona come un orologio svizzero, non inquina e produce reddito" è diventata l'ennesimo rifiuto da rottamare. Perchè?
1. E' nato vecchio, perchè costruito con una tecnologia obsoleta
2. Era prevista la combustione di tutt'altra qualità di rifiuti
3. Non viene effettuata la manutenzione necessaria
4. La protezione delle linee comunque non è adeguata al carico di utilizzo
Il referto sono 6 mesi di manutenzione straordinaria per tappare i buchi e 10 milioni di euro di danni.
Per questo miracolo che non funziona l'Impregilo chiede 350mila euro che dovranno essere pagati dalla Regione Campania (di Caldoro, che pagherà senza battere ciglio); l'A2A che gestisce la produzione energetica chiederà i danni allo Stato (di Berlusconi, che pagherà senza battere ciglio) per la minore produzione di energia rispetto al pronostico, e quindi intascherà ancora per anni il contributo del Cip6 che noi italiani versiamo forzosamente per le energie rinnovabili e non per un inceneritore di rifiuti non differenziati e inquinanti.
NDR: Ad Acerra le polveri sottili hanno sforato il limite consentito per 250 giorni su 500. Nessuno pensi, però, che è colpa dell'inceneritore!

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