martedì 4 maggio 2010

Oltre 26mila i meridionali segregati nei lager Piemontesi

Onore ai caduti di tutte le guerre. Memoria e rispetto per chi si è speso a tutela e salvaguardia della patria, della terra d’origine,della famiglia e dei valori di un popolo. Degna sepoltura per le migliaia di morti senza neanche un nome, segregati nella Fortezza di Fenestrelle tra il 1860 e il 1870 perché soldati ed ufficiali dell’esercito delle Due Sicilie che si erano rifiutati di rinnegare il re e l’antica patria per inchinarsi al conquistatore, o civili duosiciliani catturati con l’accusa di brigantaggio perché combatterono a difesa della propria terra.
Una delegazione del Comitato delle Due Sicilie, assieme al Comitato Lucio Barone e al Movincento di Insorgenza civile, si recherà venerdì 7 maggio alle ore 16 a Fenestrelle dove è stata organizzata una cerimonia di commemorazione per gli oltre 26mila caduti che “senza pagliericci, senza coperte, senza luce, in posti dove la temperatura era quasi sempre sotto lo zero, vennero smontati i vetri e gli infissi per rieducare con il freddo i segregati” della fortezza piemontese trasformata in lager.
Dal 2008 una targa in memoria di quei caduti svetta su quel luogo di pena a memoria e monito per le future generazioni, ed ogni anno la nostra presenza a Fenestrelle si rinnova per piangere e rendere onore alle vittime dell’Unità d’Italia – informa Fiore Marro, presidente del Comitato nazionale delle Due Sicilie – Perché gli italiani non dimentichino quale è stato il prezzo dell’Unità nazionale in termini di vite umane, e si prenda coscienza della dignità umana e del rispetto a cui hanno diritto soldati, ufficiali, uomini che hanno combattuto per una causa giusta: la difesa della propria patria contro una guerra non dichiarata e contro le promesse non mantenute che hanno portato, oggi, al declino del meridione”.
“La nostra presenza a Fenestrelle è un urlo al mondo per denunciare gli aberranti crimini di guerra commessi contro una popolazione sottomessa che aveva trovato nel brigantaggio la sua forma di resistenza contro la prevaricazione di uno straniero conquistatore – prosegue Duccio Mallamaci, referente torinese del comitato duosiciliano – La nostra presenza a Finestrelle ogni anno vuole scuotere la coscienza degli italiani, perché sia finalmente presa consapevolezza di questi crimini e si riconosca pubblicamente l’errore dei padri prima di plaudire ai loro meriti, perché sia intrapreso in maniera equa e giusta il nuovo percorso di avvicinamento ai festeggiamenti di un’Unità nazionale guadagnata a costo del sangue dei meridionali”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

INSORGERE è GIUSTO