odo davvero soggettivo (leggi l'articolo).Poi c'è Napoli. E la procura napoletana che combatte contro tutti e tutto, con le poche risorse che ha a disposizione ma con la ammirabile professionalità di uomini e donne che come obiettivo si sono prefissi il rispetto della legge. Quella che dovrebbe essere uguale per tutti.
Loro che rispettano le regole, allora, l'hanno fatto anche oggi. Hanno stralciato dal processo una delle figure chiave delle loro indagini, ed hanno inoltrato alla Camera l'ordinanza di custodia cautelare per lui, Nicola Cosentino, deputato del Pdl, sottosegretario all´Economia e candidato in pectore alla presidenza della Regione Campania, che "deve essere arrestato per i suoi rapporti con il clan camorristico dei Casalesi".
L'ordinanza porta la firma del Gip Raffaele Piccirillo, e mette la parola fine a indiscrezioni lunghe 18 mesi per trasformarsi in qualcosa che è più di un sospetto (leggi il commento di Saviano alla notizia). Gli stralci delle confessioni rilasciate dai pentiti del clan casalese e fedelmente riportate da L'Espresso (leggi) ci avevano messo in guardia: Gaetano Vassallo, che ha cominciato a rendere dichiarazioni nel 2008, ma anche Domenico Frascogna, le cui rivelazioni risalgono a dieci anni prima, Carmine Schiavone, il primo esponente di spicco del clan dei Casalesi a passare dalla parte dello Stato, e Miche
le Froncillo dicono che, da anni, dietro e accanto al clan più chiacchierato di questi giorni c'è sempre lui. E che, forse, non è troppo opportuno piazzarlo sulla poltrona più alta della Campania se lì vogliamo sistemare le cose. E che non è nemmeno il caso di tenerlo ancora su una delle poltrone del sottosegretariato all'Economia, a fare il bello e il cattivo tempo su questioni che riscontrano un profondo conflitto di interessi: quello tra la legalità e tutto il resto.Con l'auspicio che, dopo l'ennesimo grande inciucio di stamane, ci sia ancora una qualche differenza tra la legalità e tutto il resto.
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