lunedì 11 aprile 2011
DIETRO LA RETE
Il piccolo mondo all´interno del campo è diviso dal mondo esterno da mura alte circa 5 metri e lunghe 10 chilometri (sormontate da vetri impastati con il cemento) e da due file di reti. Fuori c'è l'Italia, con i suoi problemi e le sue contraddizioni di paese diviso. Dentro ci sono loro, 570 tunisini, immigrati, clandestini, o come li si voglia chiamare: esseri umani scappati da un paese in difficoltà, che hanno affrontato ore e giorni di viaggio su barconi della speranza nell'illusione di trovare un futuro migliore dall'altra parte del mare e che si trovano oggi in un campo di non so cosa a Santa Maria Capua Vetere. Prima c'era stata Lampedusa, poi la nave che li avrebbe portati in un posto diverso. Nessuno aveva specificato "milgiore".
"No alle baraccopoli" rassicurano i leghisti. Ma sono promesse e rassicurazioni fatte agli elettori del nord, che di baraccopoli e immigrati hanno sentito le chiacchiere e le disquisizioni. E mentre nei luoghi alti del potere e della penisola si continua a fare promesse al vento e minacce all'Europa, gli equilibri instabili di una situazione precaria rischiano di spezzarsi.
Mentre il Risorgimento dell'Africa potrebbe essere una immensa occasione per il sud dell'Europa, e soprattutto per il sud dell'Italia.
Basta fare un salto indietro nella storia neanche troppo antica delle Due Sicilie per ricordare che il sud possedeva la seconda flotta mercantile più importante d'Europa e la terza per rilevanza militare. Commerciava materie prime e prodotti industriali con tutti i paesi che affacciavano sul Mediterraneo. Rappresentava un "porto di mare" ricco per scambi culturali sociali, turistici.
Bari sull'Adriatico, Taranto nello Ionio, Messina verso lo stretto e Palermo e Napoli strategicamente riparate nell'insentura del Tirreno ma aperte al Mediterraneo, possono tornare ad essere posizioni strategiche, centri nevralgici dei nuovi flussi commerciali di una rinascita economica, sociale, politica e culturale da creare con i fratelli dell'Africa che combattono per un futuro diverso, migliore.
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