Succede così, in Italia. Gli immigrati più o meno clandestini sbarcano sul suolo patrio e spesso riescono ad aggirare i controlli delle forze dell'ordine andando a rimpinguare la manodopera più o meno clandestina, malpagata e sfruttata che a sud viene impiegata in agricoltura, a nord nei cantieri edili. Con disprezzo e noncuranza in ogni luogo.
Poi arriva qualche programma televisivo di sedicenti giornalisti. Fanno inchieste su commissione, per far scattare casi sociali e di cronaca. A Rosarno è successo così. In una fabbrica abbandonata nella piana di Gioia Tauro dove da anni vivevano, in condizioni precarie, improvvisate e prive di qualsiasi norma igienica decine, centinaia di braccianti extracomunitari a inizio del nuovo anno sono scoppiati disordini, violenze, episodi di intolleranza e manifestazioni xenofobe.
All'indomani degli scontri del 7 gennaio, Il Corriere della Sera (leggi l'articolo) racconta di "Centinaia di auto distrutte, cassonetti divelti e svuotati sull'asfalto, ringhiere di abitazioni danneggiate. Scene di guerriglia urbana a Rosarno, nella Piana di Gioia Tauro, per la rivolta di alcune centinaia di lavoratori extracomunitari impegnati in agricoltura e accampati in condizioni inumane in una vecchia fabbrica in disuso e in un'altra struttura abbandonata".
La stessa storia che si ripete, come un copione già scritto. La stessa storia che si consumò 18 mesi fa a Pianura, un quartiere di Napoli dove oltre 160 immigrati occupavano clandestinamente da 20 anni un gruppo di abitazioni fatiscenti e abbandonate dopo il terremoto del 1980. Lì il fragile filo della tolleranza è stato strappato dalla strage di castel Volturno, dove hanno perso la vita 6 spacciatori ghanesi (leggi l'articolo).
Proprio come nel più tragico dei copioni di un film mai girato, la sera precedente le comari di Pianura e le signore straniere prendevano il caffè davanti alla porta di casa, il giorno dopo gli immigrati gridavano slogan per il riconoscimento dei loro diritti e gli abitanti di pianura creavano un comitato a sostegno del loro quartiere considerato "di serie B". La ragione sta nel mezzo, ma nessuno l'ha ancora vista.
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