"E' la realtà, bellezza!", viene da rispondere a Emilio Fede, il direttore del Tg4 che critica in diretta Roberto Saviano dicendosi stanco di lui, delle sue denunce inverosimili, del suo atteggiamento di perseguitato. Peccato che Fede non capirebbe la replica alle sue lamentele. Lui ha una visione distorta della realtà, che discerne il giusto e lo sbagliato, il rispetto della legge e la disonestà con parametri personali, suggeriti dall'alto.
Autonomia di pensiero, direttore!
L'Italia ha bisogno di indignarsi davanti alla corruzione e alla criminalità dilagante. Gli italiani hanno bisogno di sentirsi ripetere che il nostro paese così com'è non funziona. I politici devono sapere che sta finendo l'italietta del "mangia tu che mangio anch'io" e chi si è visto si è visto. La criminalità prenda coscienza che non è più il tempo dei compromessi.
Sta per cominciare una nuova era, di cui è stato fautore anche Saviano. Non solo lui, ma anche. Accanto e più del giovane scrittore campano autore di Gomorra, illustri storici, magistrati e giornalisti hanno scritto saggi e inchieste sul fenomeno criminale. Ma loro non sono stati in grado di toccare la molla giusta dell'interesse comune. Saviano si, e bisogna rendere merito a lui e alla letteratura, al cinema, anche alla pubblicità che ci ha aperto gli occhi su Gomorra. Sull'intero sistema Italia di cui casal di Principe è lo specchio.
Direttore, prima di Saviano lei immaginava quanto fosse permeato nel tessuto sociale l'universo criminale campano, pugliese, siciliano? Si? E da giornalista oltre che direttore di un Tg nazionale, perchè non ne ha mai parlato? E perchè non racconta, oggi, delle "meravigliose sorti e progressive" che questo governo sta mettendo in pratica per ripristinare la superiorità dello stato sull'anarchia?
Direttore, giornalisti, politici: NON TOCCATECI SAVIANO, e non contaminate il suo status di intellettuale indipendente al servizio dell'etica e dell'onestà. L'Italia ha bisogno di persone come lui.
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