venerdì 9 aprile 2010
Caccia agli insegnanti meridionali
Torniamo a farci sentire, noi che siamo figli fedeli e affezionati di un sud bisfrattato, infangato, rinnegato dalla sua stessa gente. Perché mi vergogno troppo spesso di dover guardare questa televisione, leggere questi giornali, essere governata ed amministrata da persone che fanno della discriminazione la loro parola d'ordine.
L'ultima, ma non certo la più leggera ignominia di cui siamo stati oggetto è la meridionalità. La "rivoluzione" leghista vuole stabilire "graduatorie regionali" per i docenti, alle quali accedere con il semplice certificato di residenza. Il peggio, però, sono state le parole di una insegnante meridionale che vive e lavora a Milano: "Era ora! Così questi ignoranti terroni la smettono di rubarci il lavoro".
Il peggiore qualunquismo è ascoltare sedicenti dotti del nord, magari provvisti di una semplice qualifica professionale, pretendere di essere molto più colti di un terrone laureato: se a Napoli o a Palermo sono così tanti gli iscritti all'università ed i "dottori" è perchè a sud i voti li regalano. Mica come a Torino, dove è così difficile superare gli esami che ti concedono una borsa di studio anche con 24/30...
Le nuove regioni "verdi", quelle passate alla Lega sotto Zaia (Veneto) e Cota (Piemonte), se la sono legata al dito la storia della cultura, della tradizione, dell'autenticità "padana". In un mondo sempre più interculturale, fanno diventare patrimonio dell'Unesco dialetti locali sprovvisti fin'anche di una letteratura ufficiale e tutelano con la loro ignoranza e chiusura mentale la paura di una parte dell'Italia che per anni si è nutrita ai danni dell'altra ed ora che tutto volge inarrestabilmente al tragico epilogo cerca di liberarsene come di qualcosa che non serve più. Perseguono l'obiettivo di demonizzare e umiliare la meridionalità con indifferenza e disprezzo, attraverso un partito legalmente insediato nel parlamento nazionale che non rifugge dal farneticare accuse di violenza, razzismo ed anticostituzionalità; ed attraverso i figli rinnegati del sud, che hanno venduto l'anima e perso la memoria, perchè convinti di cancellare il disprezzo altrui con l'autoumiliazione.
Sono davvero convinti, loro, che sia la scelta giusta?
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